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Calcio, la Vecchia Signora non sa più segnare: gli attaccanti della Juventus ai minimi storici!

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Kean Vlahovic

La Juventus esce anche dalla Coppa Italia, dopo la sconfitta in semifinale contro l’Inter, ed è costretta ad abbandonare un altro obiettivo della sua complicatissima stagione 2022-2023. Alla squadra allenata da mister Max Allegri ora non rimangono che due traguardi: mantenere le prime 4 posizioni della classifica in Serie A (al netto delle possibili nuove penalizzazioni) e cercare di alzare l’Europa League al cielo di Budapest, dove si disputerà la finale. Ma, per quello che si sta vedendo in queste ultime settimane, e nel 2023 nel suo complesso, la Juventus sta facendo estrema fatica a segnare. Anzi, l’aspetto più eclatante è un altro: non riesce a creare nemmeno occasioni da gol degne di nota e, men che meno, realizzarle proprio con i suoi attaccanti. Dusan Vlahovic, Arkadiusz Milik e Moise Kean, anche se coadiuvati da Angel Di Maria, Filip Kostic e Federico Chiesa ai lati, non segnano. Punto.

Come spesso capita, i freddi numeri sottolineano in maniera impeccabile un andamento che ha del clamoroso. Dal 12 febbraio ad oggi, gli attaccanti della Juventus hanno segnato la miseria di 4 reti in 18 partite giocate (tra Serie A, Coppa Italia e Europa League). Due portano la firma di Moise Kean (contro Verona e Spezia), le altre sono di Dusan Vlahovic (in casa contro il Nantes ed a Friburgo su calcio di rigore in Coppa), mentre Arkadiusz Milik è fermo a quota zero. Un bottino quanto mai magro, se non scheletrico.

Passando alle reti realizzate su azione, il dato si fa ancor più clamoroso. Sempre dal 12 febbraio ad oggi, infatti, la squadra bianconera ha realizzato nel complesso 24 gol nelle suddette 18 partite. Un dato che potrebbe anche sembrare accettabile, se non fosse che 8 di quelle 24 marcature sono arrivate in due sole partite (derby contro il Torino e match contro la Samp, entrambi conclusi sul 4-2). Ma, come detto, quante di queste reti sono arrivate su azione manovrata? Sono 15 in totale. Se poi volessimo analizzare quanti sono i gol messi a segno da un attaccante e non successivi a calcio piazzato, il dato rasenta l’incredibile. Nel medesimo lasso di tempo, in tutte le competizioni, le punte della Juventus sono andate a segno appena 3 volte su 18 partite. Sostanzialmente un gol ogni 6 uscite (o 540 minuti). Davvero troppo poco per una squadra che partiva, e parte sempre, con il chiaro intento di vincere ogni manifestazione alla quale prende parte. Per ribadire il concetto, il “capocannoniere” del 2023 juventino è Adrien Rabiot. Per dispersione…

Come si può spiegare un andamento così negativo? Ovviamente non si può non sottolineare come gli attaccanti bianconeri siano stati spesso rallentati da infortuni (anche di lunga durata) ma, quando sono scesi in campo, non hanno quasi mai dato la sensazione di poter essere messi nelle condizioni ideali per far male o, quantomeno, di poter dare un segnale di pericolosità. Le occasioni si contano spesso sulle dita di una mano, e chance nitide o “solo da spingere in rete”, se ne vedono davvero con il lanternino nell’intera annata. I dettami tattici di mister Max Allegri, a quanto pare, non stanno certo favorendo il pacchetto offensivo, con una fluidità di squadra che rasenta lo zero e le cosiddette “bocche da fuoco”, che non hanno mai modo di fare il proprio mestiere.

Proseguiamo nell’analisi. Rimanendo sempre nelle ormai celebri ultime 18 partite, capitan Danilo e compagni nel complesso hanno chiuso 4 partite a reti bianche, 9 con una rete segnata, appena 2 con due gol, una con 3 e due con 4. 13 su 18, quindi, hanno visto una o zero reti. Guardando a tutta la stagione, la compagine zebrata ha disputato in tutte le competizioni un totale di 46 incontri. Il bottino complessivo è questo: 8 partite a reti bianche, 22 con un solo gol all’attivo, 6 con due realizzazioni, 7 con tre, quindi tre con 4. Balza subito agli occhi come 30 delle 46 partite abbiano visto i bianconeri concludere con una o zero reti. Un dato allarmante, sul quale c’è da interrogarsi e sul quale il tecnico livornese ha parecchie colpe. Con una sterilità offensiva simile, non sarà semplice centrare gli obiettivi prefissati. Urge una scossa immediata, ma arriverà?

Foto: LaPresse