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MotoGP, per Francesco Bagnaia si alza l’asticella. La nuova sfida è confermarsi e aggiungersi alla lista dei più grandi

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Francesco Bagnaia si presenta al via della stagione 2023 da Campione del Mondo in carica. Nel 2022 Pecco ha testimoniato di poter mettere pienamente a frutto l’elevatissimo potenziale da tutti riconosciutogli, a dispetto di una sofferta prima metà di campionato. Ora, con il numero 1 sul cupolino, non ha più nulla da dimostrare. Proprio per questo può guardare oltre e alzare ulteriormente l’asticella.

La nuova sfida è quella di difendere il titolo, dinamica tutt’altro che banale nel XXI secolo. I serial winner erano la normalità ai tempi della 500cc. Chi cominciava a vincere, poi, continuava. I casi più eclatanti sono quelli di Giacomo Agostini e Mick Doohan, capaci di instaurare un’autentica egemonia sul lungo periodo. Cionondimeno, tra gli anni ’50 e i ’90, si trovano svariati esempi di chi ha saputo inanellare un iride dopo l’altro.

Tale situazione non si è invece riproposta nel III millennio. Con l’avvento della MotoGP, sono solamente due gli uomini in grado di fregiarsi di più di un titolo consecutivamente. Valentino Rossi e Marc Marquez. Fine. Parliamo di una coppia di mostri sacri, entrambi in corsa per il ruolo di GOAT del Motomondiale assieme al tandem di dominatori citato in precedenza.

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Jorge Lorenzo e Casey Stoner, credibili antagonisti di Rossi e Marquez, tanto da metterli alle corde e arrivare a batterli, non sono però mai riusciti nell’impresa di confermare il numero 1 (figurato o meno) sulla propria carena. Dunque è evidente quale possa essere lo stimolo principale del 2023 per Bagnaia. Afferrare il secondo Mondiale di fila, affiancando così il proprio nome a due fuoriclasse assoluti.

Rossi è stato il dominatore del primo decennio del XXI secolo (7 titoli su 9 a disposizione dal 2001 al 2009). Marquez ha sbaragliato la concorrenza negli anni ’10 (6 iridi su 7 fra il 2013, quando ha esordito, e il 2019). Il sogno è che Bagnaia possa diventare il punto di riferimento degli anni ’20. Certo, è un’idea ancora prematura, ma con questa Ducati e con la consapevolezza di essere un Campione del Mondo, perché non pensare in grande?

Foto: MotoGPpress.com