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Calcio
Italia-Inghilterra, dubbi sul modulo: le soluzioni di Roberto Mancini e i ballottaggi in campo
L’Italia che verrà è ancora un punto interrogativo. Dal modulo agli interpreti, sono tanti i dubbi sull’undici che Roberto Mancini schiererà giovedì sera contro l’Inghilterra. Le parole pronunciate dal commissario tecnico durante la conferenza stampa di ieri a Coverciano hanno diradato alcune nubi, non tutte. Forse nella testa del Mancio è tutto più chiaro ma le uniche certezze, ad oggi, riguardano le assenze legate agli infortuni. Provedel è stato sostituito da Carnesecchi, che fa così il suo esordio con la Nazionale maggiore. Dimarco è stato rimpiazzato a sua volta da Emerson Palmieri del West Ham. Chiesa, infine, è alle prese con una tendinite e non prenderà parte alla spedizione azzurra, almeno per il momento: l’esterno non è stato ancora sostituito e le sue condizioni verranno valutate dal club bianconero giorno dopo giorno. Qualora migliorasse Mancini potrebbe anche riaggregarlo al gruppo.
Cosa cambia senza Dimarco e Chiesa
E dire che per la delicata sfida ai Tre Leoni di Gareth Southgate la scelta più logica sarebbe stata quella di convocare Zaccagni. Il gol decisivo nel derby è stata solo l’ultima perla di un’annata finora strepitosa, che lo ha visto protagonista in maglia biancoceleste con 9 reti e 7 assist tra tutte le competizioni. Per sostituire Chiesa sarebbe lui l’indiziato numero uno, anche se le caratteristiche sono leggermente diverse: Zaccagni è un esterno puro e nasce trequartista, il bianconero può agire da seconda punta o da attaccante esterno. Di certo ha più passo e un tiro migliore ma al tempo stesso meno tecnica, fantasia e dribbling.
Mancini ieri ha ribadito che le porte della Nazionale sono aperte a tutti. Se è vero, visto che Zaniolo e Insigne al momento sono ai margini, nessuno meglio di Zaccagni avrebbe potuto giocare nel 4-3-3 tanto caro al tecnico di Jesi. Che però non sembra intenzionato a chiamare il laziale nemmeno in assenza di Chiesa. Di conseguenza, se il Ct dovesse insistere su questo modulo la formazione dell’Italia dovrebbe poggiare su alcuni punti fermi: Donnarumma tra i pali, Di Lorenzo e Spinazzola come terzini, Barella e Verratti come interni, Berardi e Grifo come esterni del tridente. Per il resto, invece, saranno decisivi i prossimi due giorni di allenamenti.
Come fermare Kane? I dubbi del Mancio
I ballottaggi riguardano la coppia centrale di difesa, il play basso e le due punte da affiancare al capitano del Sassuolo. Dietro la priorità è capire come fermare Harry Kane, uno dei centravanti più completi e forti del mondo. Per fortuna dell’Italia al suo fianco non ci sarà Rashford, fermato da un infortunio domenica sera e tolto dall’elenco dai convocati proprio ieri, al pari del centrocampista Mount (Chelsea) e del portiere Pope (Newcastle). Due assenze molto meno pesanti rispetto a quella dell’attaccante del Manchester United, devastante in questi ultimi mesi post Mondiale.
Nonostante questo il potenziale offensivo dell’Inghilterra rimane altissimo. Saka, Grealish e Foden sono tre esterni fortissimi nell’uno contro uno, capaci di saltare l’uomo con estrema facilità e di creare costantemente superiorità numerica sulla trequarti. Due di loro giocheranno senz’altro in appoggio a Kane mentre il terzo potrebbe partire dalla panchina. Tutto dipenderà dal modulo, come per Mancini, che dovrà capire qual è la soluzione migliore per arginare gli attaccanti inglesi. E come detto, se sugli esterni è tutto deciso per via del forfait di Dimarco, in mezzo si giocano due maglie in quattro: Bonucci, che però ieri ha lavorato solo in palestra, Scalvini, Acerbi e Romagnoli.
Il centrale della Lazio è l’unico abituato alla linea a 4 ma è mancino come Acerbi, che sta giocando alla grande con l’Inter e garantisce maggiore esperienza in campo internazionale. Per andare sul sicuro il Ct potrebbe dunque affidarsi a Bonucci, se starà bene, e Acerbi, magari con la protezione di Jorginho, un altro abituato a vivere battaglie di un certo tipo. Tonali e Cristante sono le alternative con più fosforo e meno qualità. Davanti invece il grande dubbio è legato al centravanti, dove Scamacca parte leggermente favorito su Retegui e Gnonto. Il gigante del West Ham non avrà i 90 minuti nelle gambe ma ha sempre dato tutto in azzurro, dove va a caccia del suo primo gol con la Nazionale maggiore. Una motivazione in più da non sottovalutare.
L’alternativa 3-4-3 e il possesso palla
L’altra opzione per Mancini è schierare i suoi con il 3-4-3, modulo provato con alterne fortune nelle ultime due uscite con Albania e Austria. Ma avere un difensore in più in campo non garantisce automaticamente di soffrire di meno le folate di Bellingham e compagni. Al contrario, il Ct potrebbe giocare con un centrocampista in più nel tentativo di mantenere il pallino del gioco e controllare il ritmo della partita. D’altronde il possesso palla può essere un’arma per subire meno l’avversario, il Mancio lo sa bene. E visto che l’Italia in mezzo al campo ha tanta qualità, tra Tonali, Frattesi, Pessina, Pellegrini e tutti gli altri, potrebbe essere questa la panacea di tutti i mali azzurri.
Foto: Lapresse