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Formula 1

F1, Carlo Vanzini: “A Vasseur era stato detto che la Ferrari era super. Sono spiazzati, meglio puntare al 2024?”

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Carlo Vanzini

Nuovo appuntamento con Sport2Day – speciale Formula 1, il programma a cura di Sport2U in collaborazione con OA Sport dedicato al mondo della massima serie. Ospite in trasmissione, il commentatore e giornalista per la Formula 1 di Sky Sport Carlo Vanzini, con cui abbiamo analizzato l’attuale situazione in casa Ferrari a seguito dell’infelice esito ottenuto al Gran Premio dell’Arabia Saudita a Jeddah.

Il secondo appuntamento della stagione 2023 ha confermato non solo la forza Red Bull ma anche che i problemi, per la rossa, non sono ancora un ricordo lontano. Il team principal della Ferrari, Frederic Vasseur, ha difeso il progetto del suo predecessore Mattia Binotto seppur lanciando un messaggio forte e chiaro agli ingegneri di Maranello: “Non diciamoci str****te”.

“E’ una situazione complessa – commenta Carlo Vanzini – perché Vasseur è arrivato a Maranello poco più di tre mesi fa ereditando una macchina fatta e finita e una squadra composta da elementi già presenti l’anno precedente. Non ha portato inneschi, non ha preso decisioni e dato fiducia alla squadra già esistente. Il che è anche un approccio corretto, per comprendere quale tipo di squadra hanno a disposizione, tenendo conto del fatto che la F1-75 era anche una buona macchina fino a un certo punto della stagione. Da quello che so, quando è arrivato, gli sono stati presentati sia a lui sia ai piloti, dei numeri eccezionali: altrimenti nessuno avrebbe trasmesso quell’entusiasmo iniziale”.

Ci troviamo di fronte a una situazione che prevede tre possibilità: la prima è che a Vasseur o all’interno della GeS si siano raccontate delle grandi balle per difendere il lavoro di un gruppo; la seconda è che non ci sia correlazione tra i dati incredibili dell’inverno rispetto a quello che dice la pista, anche se questa cosa ci è stata negata; la terza, è quella che dà più speranza e che questa SF-23 abbia bisogno di un ingrediente magico che accenda quei dati che sul computer era così forte. Ci sono diverse variabili, in primis la TD039, sulla quale è stato detto che non è stata incisiva ma io la vedo in modo diverso, e anche le gomme“.

La nota dolente di Jeddah è sicuramente il posizionamento finale della Ferrari, uscita dall’Arabia Saudita come quarta forza. Non solo dietro a Red Bull e Aston Martin, ma anche a Mercedes. Questa Mercedes che, per Imola, ha una versione B della deludente W14 da sfoggiare: “A differenza di Mercedes – continua Vanzini – già pronta nella preparazione di un’alternativa al progetto iniziale, la Ferrari è rimasta spiazzata dalla situazione attuale: spiazzati Vasseur, Leclerc, Sainz, perché devono rimettersi nella dimensione di poter tornare ad alti livelli. La speranza è la pausa dopo Melbourne, in aprile. Ma la cosa che in Ferrari devono fare è quella di comprendere e fare valutazioni molto serie per capire se un lavoro diverso su questa monoposto dove può portarli. La differenza con Red Bull al momento è di un secondo e mezzo; la macchina in qualifica va bene ma è lenta. Più lenta della F1-75, e questo fa pensare che manchi qualcosa o addirittura al sabotaggio”.

“Qual è la soluzione migliore? Pensare a creare una monoposto che possa sfidare Red Bull nel 2024 o continuare a sforzarsi per lottare per la seconda posizione questa stagione? La situazione attuale lascia attoniti, è imprevista e non si ha la spiegazione. Non si riesce a trovare una spiegazione logica: mi sono giunte voci di una Ferrari che, sistemato il problema dell’affidabilità, se dovesse andare a pieno motore consumerebbe troppa benzina, e quindi devono andar piano per non restare senza benzina. Ma di questa cosa onestamente non ho mai avuto riscontri. Ci deve essere un click per sbloccare questa macchina. Andrebbero sistemati – prosegue – anche alcuni equilibri interni alla scala, come il ruolo di direttore tecnico di Cardile. E questa è una cosa folle”.

“Nemmeno in passato ho visto una presentazione Ferrari con così tanto entusiasmo e convinzione di saper fare, la speranza è che l’ingrediente per accendere questa macchina ci sia. Perché se non lo trovano, si innesca un dubbio sull’operato della squadra che hai: e se vai a cercare fuori è difficile individuare qualcuno che sia fuori gardening, quindi che entri qualcuno che possa lavorare sulla macchina 2025”.

Questo e molto altro, nella video intervista integrale che vi proponiamo di seguito.

LA VIDEO INTERVISTA A CARLO VANZINI


Foto: LaPresse