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ATP Indian Wells 2023, Jannik Sinner: “Mi servono altri 2-3 anni per il fisico, ma sono vicino ai migliori”

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Jannik Sinner

Nonostante la sconfitta in semifinale contro Carlos Alcaraz, Jannik Sinner esce da Indian Wells con una certa soddisfazione, visto il fatto di essere arrivato fino in semifinale. La top ten è ritornata vicina, ma soprattutto c’è una bella iniezione di fiducia in vista di Miami, anche se l’altoatesino è conscio dei miglioramenti da fare, specie con il servizio.

Così l’azzurro in sala stampa: “C’è mancato poco. Le scelte che ho fatto in campo erano quelle giuste. Sul 5-4 dovevo seguirla a rete, bravo lui. Ma a rete avevo perso il punto sul 3-3 quando l’ho attaccato sul rovescio. Anche nel secondo, 0-30, avevo risposto bene su una prima abbastanza veloce, poi dopo ha preso il nastro ed è uscita. Oggi non sono riuscito a prendere un po’ di occasioni. Peccato, anche agli US Open uno aveva avuto set point, poi l’ha vinto l’altro… anche oggi è andata un po’ così, anche lui quando ha fatto la smorzata il primo set finisce lì“.

Poi a metà tra analisi dell’oggi, del torneo e delle prospettive: “Peccato, oggi la differenza l’ha fatta il servizio. Non sono riuscito a servire nel modo giusto. Le percentuali erano basse, l’ho sentito anche io oggi. Ed è difficile vincere la partita in questo modo. Io sono ottimista, so che sono molto vicino e che c’è ancora tanto da migliorare. Nei movimenti, con un pochino più di forza riesco a spostarmi ancora meglio, più veloce. Da quel punto di vista sono ottimista. Secondo me sono migliorato tanto negli ultimi mesi e credo di averlo fatto vedere in campo. So però che dopo un anno sarò un altro giocatore ancora. Ma l’obiettivo è quello. Fisicamente mi ci vorranno altri 2-3 anni per arrivare al massimo, perché la mia crescita è stata un po’ più lenta. Devo accettare anche quella parte. Alla fine ti alleni per giocare nel migliore dei modi in qualunque torneo, e questo è stato positivo: ho battuto un top 5, ho giocato alla pari con Carlos, anche se finisce 6-3 la differenza la fanno uno o due punti“.

ATP Indian Wells 2023, Jannik Sinner lotta, ma Carlos Alcaraz si impone in 2 set e accede in finale

Segue poi un’analisi di cosa crea la sfida tra i due: “Credo che sia una cosa molto positiva l’attesa che si crea: abbiamo sempre fatto vedere ottimo tennis, anche agli US Open. Alla fine, quando lo scambio c’è, giochiamo tutti e due molto bene, tante velocità, si vede che ci conosciamo già un po’ perché abbiamo cambiato qualcosa anche oggi. Di sicuro mi migliorerò anche grazie a lui, è ovvio che devo lavorare in palestra, ma già oggi ho nella mia testa cosa devo migliorare per batterlo. Adesso è facile dire il servizio, ma non è solo quello: sono tante altre cose come l’uso della mano a rete quando mi fa la smorzata, diventa sempre più una partita a scacchi. Alla fine chi fa meglio questo vince, e oggi è stato lui. Quando torniamo in campo ripartiamo da zero, c’è un altro torneo, uno importante. L’obiettivo è arrivare alle partite importanti. Più ne faccio quest’anno, meglio è“.

C’è anche un’analisi sul tipo di gioco di Sinner e su quel che potrà accadere più avanti nella stagione: “Io so che da fondocampo mi sento molto bene e forse sono uno dei migliori, ma dall’altra parte credo che per esempio, ieri, abbiamo fatto tanto servizio in allenamento, mezz’ora. Già sapevo che se avessi servito bene gli sarei stato più attaccato. Alla fine avevo anche trovato molto meglio la risposta, sul 4-2, sul 5-3. Mi fa sentire bene giocare da fondocampo, ovviamente ci sono anche lì i margini di miglioramento. Soprattutto sulla terra si vedrà perché lì devi variare di più. Sono curioso di sapere cosa farò sulla terra, ma penso di poter giocare bene anche lì“.

Non si sbilancia sull’ultimo atto: “La finale? Non son bravo a fare i pronostici… sono due giocatori diversi. Medvedev non perde da tanto, Carlos anche. Hanno perso tutti e due solo una partita quest’anno. Se Alcaraz vince va al numero 1. Guarderò la partita, dato che ho perso da tutti e due. Sicuramente Carlos può fare molto male a Daniil, che però si muove molto bene e ha una palla molto bassa che per Alcaraz è difficile“.

Foto: LaPresse