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Tennis: Jannik Sinner ha la quinta miglior percentuale di vittorie su 200 partite tra i tennisti in attività

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Jannik Sinner

Arrivando fino alla finale nell’ATP 500 di Rotterdam, Jannik Sinner ha raggiunto un particolare obiettivo: quello delle 200 partite disputate a livello ATP. L’altoatesino può certamente definirsi soddisfatto del rendimento avuto in quello che è ancora il primo scorcio della sua carriera sul circuito maggiore, e i numeri sono pronti a dargli ragione.

Il numero 1 d’Italia, infatti, si colloca in quinta posizione tra i tennisti in attività con una migliore percentuale di vittorie tra coloro i quali hanno raggiunto o superato i citati 200 incontri al piano superiore. Il fatto è rimarchevole, perché si tratta di una situazione molto migliore di giocatori che sono chiaramente più navigati di lui allo stato attuale. Volendo poi escludere il trio Djokovic-Nadal-Murray, che potrebbe tranquillamente fare un discorso proprio, Jannik ha solo il russo Daniil Medvedev davanti, e non di molto.

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Ma andiamo a comprendere con i numeri la questione, relativa ovviamente solo a match da ATP 250 in su:

1 Novak Djokovic (Serbia) 83,5% (1043 vittorie, 206 sconfitte) – 1249 incontri
2 Rafael Nadal (Spagna) 82,9% (1068 vittorie, 220 sconfitte) – 1288 incontri
3 Andy Murray (Gran Bretagna) 75,4% (719 vittorie, 235 sconfitte) – 954 incontri
4 Daniil Medvedev (Russia) 69,8% (277 vittorie, 120 sconfitte) – 397 incontri
5 Jannik Sinner (Italia) 69% (138 vittorie, 61 sconfitte) – 200 incontri
6 Alexander Zverev (Germania) 68,8% (342 vittorie, 155 sconfitte) – 497  incontri
7 Stefanos Tsitsipas (Grecia) 68,4% (262 vittorie, 121 sconfitte) – 383 incontri
8 Matteo Berrettini (Italia) 65,3% (147 vittorie, 78 sconfitte) – 225 incontri
9 Nick Kyrgios (Australia) 64,5% (205 vittorie, 113 sconfitte) – 318 incontri
10 Casper Ruud (Norvegia 64,4% (172 vittorie, 95 sconfitte) – 267 incontri

Come si può notare, da questa classifica è ovviamente escluso Carlos Alcaraz: il murciano ha sì il 75,2% di successi, ma è ancora a quota 125 partite, dunque gli ci vorrà almeno un altro anno e poco più prima di entrare in questa graduatoria.

Oltre al dato di Sinner, è interessante notare quello di Matteo Berrettini, che non staziona lontano dall’altoatesino. Questo anche in virtù della sua elevata costanza di rendimento quando i problemi fisici lo lasciano stare, come i risultati del suo miglior anno, il 2021, dimostrano.

Foto: LaPresse