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Editoriali

Sci alpino, Marta Bassino guida il Dream Team italiano: le ‘Fab4’ ora vincono anche nei grandi eventi

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Marta Bassino

Marta Bassino, Federica Brignone, Elena Curtoni e Sofia Goggia: un quartetto che ha già scritto pagine indelebili di storia dello sci alpino italiano e continua ad aggiornarla di stagione in stagione. Di queste la più giovane è Bassino, 26 anni, mentre le altre hanno già superato le trenta primavere. Parliamo di campionesse forgiate negli anni, che sin da giovanissime lasciavano presagire bagliori di un talento sopraffino, ma hanno avuto bisogno di tempo per trovare la piena e definitiva maturazione, avvenuta per quasi tutte dopo i 25 anni.

Un gruppo formidabile, che ha portato oggi Sofia Goggia a fare un audace accostamento a quattro grandi fuoriclasse del tennis: “Siamo le Fab4…“. Il riferimento è a Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic ed Andy Murray che, negli anni ’10, hanno segnato un’era dello sport con la racchetta, lasciando le briciole alla concorrenza. Eppure queste meravigliose ragazze azzurre, così costanti e vincenti in Coppa del Mondo, dove emerge la regolarità delle atlete, sinora avevano raccolto troppo poco nei grandi eventi in relazione al loro talento. Se parliamo di ori, le uniche a vincere prima di questi Mondiali erano state Sofia Goggia (nella discesa olimpica del 2018) e Marta Bassino (nel parallelo iridato di Cortina 2021, competizione che non fa parte del programma a cinque cerchi). Questo avvio scoppiettante a Meribel, con due titoli in altrettante gare, rende finalmente giustizia ad una squadra senza eguali e che il mondo ci invidia. Oggi tutte e quattro partivano in superG con tangibili speranze di giocarsi una medaglia, il che la dice lunga sulla competitività di un quartetto dove ogni giorno si alza l’asticella a suon di risultati. Un vero e proprio Dream Team che potremo goderci sino a Milano-Cortina 2026, quando poi purtroppo la carta d’identità chiederà inesorabilmente il conto.

Attenzione, il Mondiale è solo agli albori. Sofia Goggia sin qui è apparsa meno spumeggiante del solito, forse messa in ombra dai risultati delle compagne di squadra. Ma è dall’estate scorsa che sta lavorando solo per una gara: la discesa di sabato 11 febbraio. La bergamasca agogna fortemente l’unico oro mancante nella sua collezione, ha capito che il tracciato si addice alle sua caratteristiche, perché presenta curvoni veloci e tratti di pura scorrevolezza, ma non tornanti stretti o infidi trabocchetti. Certo, la slovena Ilka Stuhec fa paura, sembra avere dei missili ai piedi nei piani, ma certamente Goggia ha tutto per portare a termine la missione che si è prefissata. E chissà che la controprestazione odierna non possa spronare anche Elena Curtoni, l’unica del Dream Team, per ora, a non aver ancora festeggiato un oro in un grande evento.

La prossima settimana Marta Bassino difenderà il titolo in un parallelo con tante assenze (su tutte Shiffrin, Brignone e Gut-Behrami), prima di fiondarsi con grande entusiasmo sull’amato gigante, dove la stessa Brignone non nasconde velleità importanti. Insomma, restano ancora tre gare per andare ad arricchire un bottino già splendente. Ma non bisogna accontentarsi, perché questa generazione merita di rifarsi con gli interessi di qualche delusione di troppo vissuta in passato tra Mondiali ed Olimpiadi. Ora che si sono sbloccate, non devono più fermarsi.

Foto: Lapresse