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Sci Alpino

Sci alpino, le pagelle del gigante femminile: Brignone miglior azzurra del Mondiale, i rimpianti di Bassino

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Federica Brignone

PAGELLE GIGANTE FEMMINILE MONDIALI SCI ALPINO 2023

Federica Brignone, 9: torna sul podio ai Mondiali in gigante a distanza di 12 anni, un esempio di longevità agonistica senza paragoni. Come allora, i centesimi non le sono stati amici: l’oro è sfumato per 0.12 (erano stati 0.09 nel 2011 nel confronto con la slovena Tina Maze). E dire che nei giorni scorsi era stata a letto con l’influenza e febbre a 39°. Ha dell’incredibile la prestazione odierna. Con un oro ed un argento, conquista la palma (platonica) di miglior italiana di questi Mondiali. Certo qualche rimpianto per la vittoria sfumata c’è, soprattutto per l’errore nella parte alta della seconda manche in una curva verso destra (la stessa che ha tradito Marta Bassino, era molto segnata la neve) dove ha lasciato tra i 3 ed i 4 decimi. Comunque una rassegna iridata che l’ha ulteriormente consacrata tra i miti dello sci alpino italiano. Ed ora resta l’ultimo traguardo dell’oro olimpico da provare a raggiungere, anche se mancano ancora 3 anni a Milano-Cortina 2026 ed alla sua età non sono pochi.

Marta Bassino, 6,5: oggi abbiamo avuto la sensazione che fosse la migliore in pista. Paga carissimo un grave errore nella prima manche che, di fatto, ha compromesso tutto. Nella seconda frazione nessuna ha tenuto il suo passo sul muro. Con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si fa la storia. Per la piemontese un quinto posto zeppo di rimpianti. Eppure, come nel 2021, torna a casa con un oro iridato, ottenuto in superG. L’azzurra è in grande forma, ma tecnicamente non è stabile e solida come ad inizio stagione. Non a caso ha disputato un Mondiale con alti e bassi, come testimonia anche l’uscita in combinata. Nell’unica circostanza in cui non ha sbagliato, ha vinto.

Mikaela Shiffrin, 9: settimo oro ai Mondiali. Solo la pioniera tedesca Christl Cranz ha saputo fare meglio (12) quasi un secolo fa. Eppure la statunitense è ancora giovane e potrebbe anche dare l’assalto a questo record, magari a cominciare dallo slalom di sabato. Nella seconda manche non è stata impeccabile. Nel finale ha commesso un errore che, un’atleta normale, avrebbe pagato con un ritardo di mezzo secondo. Invece è riuscita incredibilmente a limitare i danni e conservare il prezioso vantaggio di 0.12 su Federica Brignone.

Ragnhild Mowinckel, 8: non sarà vincente, eppure nei grandi appuntamenti sa sempre farsi valere, anche perché sovente si svolgono con quella neve primaverile che ha sempre gradito. Tra Olimpiadi e Mondiali vanta ora ben 4 allori. Nel piano conclusivo ha fatto la differenza su tutte e lì si è meritata il bronzo.

Lara Gut-Behrami, 7: manca il bronzo di 9 centesimi e l’oro era distante appena 0.32. Non ha grandi recriminazioni, semplicemente oggi ha trovato avversarie leggermente più veloci. Chiude il Mondiale senza medaglie, per lei si tratta di un fallimento, soprattutto pensando al superG.

Mina Fuerst Holtmann, 7: la rivelazione di giornata, agguanta un sesto posto insperato alla vigilia.

Petra Vlhova, 5: bocciata, mai incisiva e mai in corsa per la medaglia. In slalom dovrà inventarsi qualcosa per contrastare una Shiffrin che ora viaggerà sulle ali dell’entusiasmo.

Valerie Grenier, 4: la vittoria di Kranjska Gora non era stata casuale, perché a tratti anche oggi ha sciato al livello delle migliori. Però sbaglia troppo in entrambe le manche, concludendo 20ma a 2.58.

Asja Zenere, 5,5: il 22° è un buon piazzamento, ma vale meno rispetto ad una gara di Coppa del Mondo, perché la concorrenza è quantitativamente inferiore.

Beatrice Sola, 5: portata al Mondiale per fare esperienza, non ha convinto né in parallelo né in gigante. Vedremo nel ‘suo’ slalom come andrà, oggi è uscita nella seconda manche.

Foto: Lapresse