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Rugby, Italia: andiamo a espugnare Twickenham! I 5 motivi per sognare l’impresa storica

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Kieran Crowley

Appuntamento oggi alle 16 a Twickenham per l’Italrugby e gli azzurri sognano che quello di oggi sia un appuntamento con la storia. L’Inghilterra, avversaria di giornata nel secondo turno del Guinness Sei Nazioni 2023, è una delle due nazionali contro cui l’Italia non ha mai vinto, assieme agli All Blacks. Ma questa volta il tabù può venir sfatato. Ecco perché.

Una squadra in crisi. L’Inghilterra arriva dall’anno peggiore della sua storia recente, e non parliamo solo di risultati. La fiducia è scemata sempre più, con Eddie Jones che è stato esonerato a dicembre e Steve Borthwick che ancora deve trovare la quadra per costruire una squadra vincente. Insomma, l’Inghilterra è in costruzione, il ct fa sperimenti ed è il momento migliore per provare a vincere.

Un sistema in rosso. L’ultimo anno è stato tragico anche per il sistema ovale inglese. I fallimenti di Worcester e Wasps hanno fatto rumore, ma sono tante le squadre di Premiership che vivono finanziariamente sul filo del rasoio. Il sistema rugbistico va rivisto e i problemi societari non possono non rimbalzare anche in campo e in nazionale.

Un’Italia che ci crede. Passando agli azzurri, invece, l’ultimo anno ha ridato quella fiducia che sembrava ormai smarrita. Le vittorie contro Galles, Samoa e Australia, ma anche i ko convincenti con Sudafrica e Francia settimana scorsa, hanno ridato entusiasmo a tutto il movimento e, soprattutto, ha dato ai giocatori in azzurro la consapevolezza che si può vincere. Con chiunque. Anche con gli inglesi.

Le scelte per oggi. Gli ultimi due motivi sono la conseguenza di quanto detto sin qui, ma non solo. Le scelte fatte da Borthwick e Crowley raccontano, infatti, due storie diverse. Il ct inglese ha rimescolato in parte le carte, ma soprattutto ha archiviato, per ora, il doppio playmaker riportando Owen Farrell in mediana. Basterà a ritrovare un gioco? L’Italia, invece, non solo ha confermato quasi tutta la squadra, ma soprattutto (se si escludono le assenze di Garbisi e Ioane) punta su un gruppo che sta crescendo. E, in più, ha un Jake Polledri in panchina che dopo due anni di assenza potrà tornare e tornare a fare la differenza. Proprio contro la “sua” Inghilterra.

Foto: LaPresse