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Formula 1

F1, SF-23 con radiatori più piccoli: lavoro certosino per l’efficienza aerodinamica

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Charles Leclerc

Chiamiamola un’evoluzione certosina. La Ferrari SF-23 ha colpito per avvenenza nelle sue forme e anche perché oggi a San Valentino ce ne siamo subito innamorati. I giri di Charles Leclerc e di Carlos Sainz a Fiorano, per fare una sorta di rodaggio della nuova vettura di Maranello, hanno entusiasmato gli appassionati. Domanda: in che cosa questa monoposto si differenzia dalla F1-75 dell’anno passato?

I tecnici diretti da Enrico Cardile hanno portato avanti il concetto del modello precedente per quanto riguarda le pance, apportando però delle modifiche sostanziali per ragioni molto precise. Il primo aspetto è legato all’efficienza aerodinamica e per questo che si è deciso di intervenire, progettando radiatori più piccoli. In questo discorso, vi rientra anche una logica di risparmio di peso per avere maggior prestazione, come sul telaio.

La scocca è completamente nuova. Sono stati rivisti gli attacchi delle sospensioni che hanno lo stesso schema anteriore push rod, ma con cinematismi leggermente rivisti per essere più adatti alle nuove gomme Pirelli, dotate di una costruzione più rigida per ridurre quel fastidioso sottosterzo che aveva condizionato la guidabilità l’anno scorso, come spiegato su Motorsport.com. Al posteriore si è seguita la strada del pull rod, ma per la prima volta non c’è il triangolo superiore che ha lasciato il posto a due bracci multi-link, seguendo una filosofia costruttiva tipica di Red Bull e di Mercedes.

Nel progetto si deve tener conto di una scatola del cambio più piccola, ma sicuramente farà discutere l’uso dell’ala anteriore, associata a un muso più corto. L’ala in questione vuol avere un effetto outwash, ma a colpire è come sia regolabile il flap legato al terzo elemento con con cinque supporti, proponendo una soluzione che Mercedes aveva cercato di introdurre, ma che la FIA ritenne irregolare.

Inoltre, come si è potuto notare dai primi giri a Fiorano, sotto alla pancia è presente una presa d’aria che porta il flusso sopra alla fiancata, riproducendo un concetto che in passato si era visto fra muso e parte superiore del telaio, ovvero un condotto S-duct. Potrebbe essere un qualcosa di molto ingegnoso e nel caso funzionasse non sarebbe facilmente replicabile, come sottolineato da Giorgio Piola (Motorsport.com).

Foto: LiveMedia/Federico Basile / Dppi/DPPI

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