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Formula 1

F1, la Red Bull sembra nata senza punti deboli. Ferrari e Mercedes non hanno scoperto le carte

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Se il buongiorno si vede dal mattino, il Mondiale di F1 2023 rischia di avere ricevuto un duro colpo dalla prima giornata dei test prestagionali 2023 sul tracciato di Sakhir. Se, infatti, quanto messo in mostra oggi da Max Verstappen sarà confermato nei due prossimi turni di lavoro (e soprattutto dal fine settimana del Gran Premio del Bahrein di domenica prossima) beh, la possibilità di vedere un “Super Max III”, è ampiamente alla portata.

Inutile girarci attorno, come Day-1 per l’olandese non poteva andare meglio. Ricapitoliamo la situazione. Miglior tempo (1:32.837). Numero di giri completato davvero notevole (157, per un totale di 828 chilometri). Ottimo comportamento con le gomme medie. Un martello nel long run pomeridiano. Un riassunto che assomiglia parecchio a quanto visto nella passata stagione. Dalla Rb18 alla Rb19 è cambiato solo il numero progressivo. Le prestazioni sono identiche. Tali e quali. Ovvero impressionanti.

Il pilota bicampione del mondo e la scuderia che hanno dettato legge nell’edizione 2022 si presentano ai nastri di partenza con la consapevolezza di essere ancora il team da battere. Un binomio che inizia nel migliore dei modi e che chiamerà le rivali alla risposta immediata. Lasciato il Gran Premio di Abu Dhabi con un ampio margine dal punto di vista della competitività, la Red Bull si catapulta in questo 2023 ancora con un vantaggio tecnico importante. 

F1, risultati e classifica Day-1 Test Sakhir 2023: Verstappen impressiona, Ferrari e Mercedes inseguono

Per quanto visto oggi in pista, Ferrari e Mercedes devono lavorare ancora parecchio per colmare il gap. Iniziamo dalla seconda della passata stagione, ovvero la scuderia di Maranello. Dopo una mattinata tutto sommato nella norma con Carlos Sainz, il pomeriggio ha visto qualche intoppo di più nel lavoro di Charles Leclerc. Sia ben chiaro, non stiamo parlando di nulla di particolarmente preoccupante, ma alcuni stop non previsti ai box hanno fatto sorgere qualche piccolo dubbio all’interno del team emiliano. La SF-23 sembra riprendere i concetti della sua edizione precedente, con queste prime ore di lavoro certamente non indicative. Nel corso del pomeriggio il monegasco si è impegnato in diversi long run, ma la sua costanza di rendimento non è stata eccezionale. Ecco, questo è un dato da tenere parecchio in attenzione.

Il capitolo più interessante riguarda la Mercedes. Il team di Brackley, infatti, è reduce da un 2022 a tratti disastroso per i suoi standard e, come si è ripetuto a lungo durante l’inverno, “un team simile non sbaglia il progetto per due anni consecutivi”. Per quanto visto oggi la W14 sembra la normale prosecuzione della W13, che aveva messo in mostra miglioramenti sostanziali al termine dell’annata scorsa. Sul fronte delle prestazioni la sensazione è che la nuova Freccia Nera (non più d’argento vista la colorazione) sia leggermente migliore, ma ancora lontana dalla Red Bull. Le giornate di domani e sabato daranno modo di lavorare su time attack e passo gara, per capire davvero di che pasta sia fatta la nuova Mercedes. La rincorsa è iniziata, come per quanto riguarda la Ferrari, ma la “lepre” non ha la minima intenzione di farsi raggiungere, e lo si è visto anche nel Day-1 di Sakhir.

Foto: LPS DPPI

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