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Formula 1

F1, la Red Bull non godrà dello status di “nuovo costruttore” nel 2026: una vittoria della Ferrari

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John Elkann

Una vittoria della Ferrari? Sembrerebbe proprio di sì. Come spiegato su La Gazzetta dello Sport, la Red Bull non avrà lo status di nuovo costruttore di motori nel Mondiale 2026, l’anno della rivoluzione tecnica sui propulsori ibridi, perché questo le avrebbe dato troppi vantaggi rispetto alla concorrenza.

Che cosa dice il regolamento in proposito? Saranno concessi ai nuovi costruttori nell’anno citato un investimento di 25 milioni di dollari in più in tre anni e un maggior numero di ore al banco prova per lo sviluppo rispetto a chi è già parte del Circus. Un aspetto che, a quanto pare, riguarderà Audi, ma non la scuderia di Milton Keynes in fatto di concessioni.

Come è noto, dal 2026, Red Bull sarà associata alla Ford e quindi viene spontaneo chiedersi quale sia la differenza rispetto al marchio tedesco. La risposta non è difficile: l’asset anglo-austriaco si poggia già su ingegneri che hanno una lunga esperienza in F1, acquisendo fino al 2025 la proprietà intellettuale della power unit Honda con cui gareggia attualmente, come viene spiegato sulla Rosea.

Di conseguenza, la base di conoscenza è tale da non poter considerare la Red Bull Ford “newcorner. Se la Casa americana avesse creato una progetto simile alla Audi allora questo sarebbe stato possibile. Ciò può essere interpretato come una vittoria della Rossa dal momento che a Maranello avevano sempre manifestato forti obiezioni, accolte dalla FIA, sulla vicenda.

Foto: LaPresse