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Biathlon, Mondiali Oberhof 2023. Johannes Bø ‘condannato’ a vincere la sprint maschile. Che smacco sarebbe perdere il monopolio nella gara iridata?

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Johannes Boe

Il terzo dei dodici atti dei Mondiali di biathlon di Oberhof 2023 è rappresentato dalla sprint maschile. La competizione prenderà il via alle ore 14.30 di sabato 11 febbraio e assegnerà il proprio XXXVII titolo iridato. Questa prova si avvicina al mezzo secolo di vita, essendo stata aggiunta al programma della manifestazione nel 1974 come primo format alternativo rispetto all’originale individuale.

Sono ventiquattro i biathleti capaci di laurearsi campioni del mondo della sprint. Il norvegese Ole Einar Bjørndalen è stato in grado di issarsi a quota 4 medaglie d’oro (2003, 2005, 2007, 2009), ma non detiene il primato di affermazioni consecutive. Questo è condiviso dai tedeschi Frank Ullrich e Mark Kirchner, riusciti a firmare una sequenza di 3 vittorie. Il primo si è imposto nel 1979, 1981 e 1982; il secondo nel 1990, 1991 e 1993.

Al lordo degli embarghi, sono invece quattro i campioni del mondo della sprint attualmente in attività. Si tratta del norvegese Johannes Bø (2 volte, 2015 e 2019), del tedesco Benedikt Doll (2017), del russo Alexander Loginov (2020) e dello svedese Martin Ponsiluoma (2021).

Calendario Mondiali biathlon 2023: quando iniziano, orari giornalieri, programma, tv, streaming

Si contano sette uomini tuttora in azione ad aver già conquistato almeno una medaglia iridata della sprint. Senza sorpresa anche questa graduatoria è capitanata da Johannes Bø.
3 – BØ Johannes [NOR] (Oro 2015; Argento 2017; Oro 2019)
2 – LOGINOV Alexander [RUS] (Argento 2019; Oro 2020)
2 – FILLON MAILLET Quentin [FRA] (Bronzo 2019; Argento 2020)
2 – BØ Tarjei [NOR] (Bronzo 2011, 2015)
1 – DOLL Benedikt [GER] (Oro 2017)
1 – PONSILUOMA Martin [SWE] (Oro 2021)
1 – FAK Jakov [SLO] (Bronzo 2013)
1 – JACQUELIN Emilien [FRA] (Bronzo 2021)

Volgendo lo sguardo ai movimenti nazionali, il più blasonato è quello tedesco. Le affermazioni complessive sono 12, delle quali però 7 sono marchiate DDR, a cui vanno aggiunte le 5 post-riunificazione. Segue la Norvegia a quota 10. Hanno vinto 4 volte la defunta Unione Sovietica, la Francia e la Russia. Si sono infine imposte in 1 occasione la Finlandia, l’Italia e la Svezia, aggiuntasi alla compagnia proprio nel 2021.

Sono invece quindici i Paesi ad aver raccolto almeno una medaglia iridata nella sprint. Qui è la Norvegia a menare le danze, avendo scavalcato la Germania in tempi recenti.
28 (10-10-8) – NORVEGIA
26 (12-9-5) – GERMANIA (All-inclusive)
13 (4-4-5) – FRANCIA
12 (4-3-5) – URSS
9 (4-4-1) – RUSSIA
8 (1-3-4) – ITALIA
3 (1-0-2) – SVEZIA
2 (1-1-0) – FINLANDIA
2 (0-1-1) – AUSTRIA
2 (0-1-1) – REP.CECA
2 (0-0-2) – UCRAINA
1 (0-1-0) – CANADA
1 (0-0-1) – BIELORUSSIA
1 (0-0-1) – LETTONIA
1 (0-0-1) – SLOVENIA

Come si può notare l’Italia si è tolta parecchie soddisfazioni in questo format. A conti fatti solo le quattro storiche superpotenze della disciplina vantano un palmares più ricco di quello azzurro, che nel corso degli anni è stato costruito come segue.
Il 31 gennaio 1979 a Ruhpolding Luigi Weiss fu bronzo alle spalle del tedesco dell’Est Frank Ullrich e del norvegese Odd Lirhus.
Il 16 febbraio 1985, sempre a Ruhpolding, Johann Passler fu a sua volta bronzo dietro al tedesco dell’Est Frank-Peter Roetsch e al norvegese Eirik Kvalfoss.
Il 9 febbraio 1996, ancora una volta a Ruhpolding, René Cattarinussi ottenne il bronzo, venendo preceduto dai russi Vladimir Dratchev (oro) e Viktor Maigourov (argento).
Il 1 febbraio 1997 a Brezno Osrblie il biathlon italiano toccò una delle sue vette storiche. Wilfried Pallhuber vinse la medaglia d’oro, precedendo Cattarinussi, argento. Inoltre il bielorusso Oleg Ryzhenkov impedì una clamorosa tripletta, poiché nella stessa gara Patrick Favre chiuse quarto.
Il valdostano si rifece un paio di anni dopo. Infatti il 12 febbraio 1999 a Kontiolahti Favre fu d’argento inserendosi fra il tedesco Frank Luck e il norvegese Frode Andresen.
Il 19 febbraio 2000 a Oslo Cattarinussi tornò sul podio, arpionando il bronzo alle spalle di Frode Andresen e del russo Pavel Rostovtsev.
Infine lo stesso Cattarinussi ottenne la sua quarta medaglia iridata nella sprint il 3 febbraio 2001 a Pokljuka, quando si fregiò dell’argento, superato da Rostovtsev e precedendo il norvegese Halvard Hanevold.

STAGIONE 2022-2023

Nella stagione in corso si sono disputate 5 sprint in cui si è imposto sempre lo stesso atleta e sono complessivamente saliti sul podio sette differenti uomini.

Ovviamente, il monopolista è Johannes Bø, ancora imbattuto in questo format! Anzi, mai nessuno nella storia del biathlon aveva saputo imporsi in 5 sprint di fila.

È tuttavia eclatante notare come Sturla Holm Lægreid non abbia mai mancato il podio, essendo giunto secondo a Kontiolahti e Le Grand Bornand, piazzandosi invece terzo a Hochfilzen, Pokljuka e Anterselva.

Dunque, con il cavaliere solitario e il suo scudiero “sempre presenti” nella top-three, è evidente come il resto del mondo abbia raccolto le briciole. Emilien Jacquelin, Tarjei e Martin Ponsiluoma si sono attestati alla piazza d’onore rispettivamente a Hochfilzen, Pokljuka e Anterselva. Invece Roman Rees e Benedikt Doll hanno occupato il gradino più basso del podio a Kontiolahti e Le Grand Bornand.

Alla luce di quanto esposto, è palese come sinora sul podio delle sprint abbiano sventolato le bandiere di quattro nazioni. La graduatoria è dominata dalla Norvegia con 11 (5-3-3). La Germania è quota 2 (0-0-2), mentre Francia e Svezia si sono fregiate di un secondo posto.

Per quanto riguarda l’Italia, il miglior risultato è un posto ottenuto da Tommaso Giacomel in quel di Ruhpolding.

Questi i piazzamenti di tutti gli azzurri impegnati finora durante l’inverno nelle gare sprint:
GIACOMEL Tommaso: 43 – 20 – 21 – 6 – 7
BIONAZ Didier: 53 – 43 – 63 – 24 – 48
BRAUNHOFER Patrick: 88 – x – x – 36 – 68
FAUNER Daniele: x – 70 – 51 – x – 81
ZENI Elia: x – x – x – x – 52
ZINGERLE David: 100 – 64 – 96 – 53 – x
CAPPELLARI Daniele: 87 – 79 – x – x – x

La “x” indica assenza.
L’ordine delle competizioni è Kontiolahti, Hochfilzen, Le Grand Bornand, Pokljuka, Anterselva.

Foto: La Presse