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Biathlon, Johannes Boe inumano nell’Individuale mondiale a Oberhof. 17° Tommaso Giacomel

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Johannes Boe

Nell’album dei ricordi è finita anche la 20 km Individuale maschile di questi Mondiali 2023 di biathlon. La LOTTO Thüringen ARENA am Rennsteig a Oberhof (Germania) è stato teatro della prova dei quattro poligoni: un format in cui è fondamentale gestire lo sforzo lungo il percorso, per conservare lucidità al poligono, e nello stesso tempo dare il 100% nell’ultima tornata.

Un tracciato impegnativo quello della località della Turingia, caratterizzato dall’erta del “Birxsteig“, che ha chiesto molto ai biathleti. Serie di tiro non facili da affrontare: a terra necessario sentire il comportamento del proprio polso per regolare il tiro e in piedi decisivi muscoli d’acciaio e solidità mentale prima dell’ultimo giro. Condizioni meteorologiche completamente diverse rispetto ai giorni precedenti: la nebbia ha lasciato lo spazio al sole.

Cambia tutto intorno, ma non cambia il nome del vincitore. È sempre Johannes Boe a dominare la scena con una prestazione inumana. L’asso norvegese, con il pettorale n.11, è stato il primo a tagliare il traguardo. Una resa sugli sci clamorosa, facendosi largo su tutto e tutti e raccattando qualunque avversario a precederlo. Non si era mai visto nulla del genere e, non a caso, ha siglato un crono sugli sci clamoroso di 44:30.9. Un riscontro che gli ha permesso di assorbire due errori al poligono (uno nella seconda e un altro nella terza serie), mettendo insieme anche un’ultima serie in piedi pazzesca per rilascio colpi.

Per il 29enne scandinavo sono tanti i dati da snocciolare: in primis, l’affermazione odierna gli ha permesso di diventare il primo biathleta nella storia a salire sul gradino più alto del podio iridato nei 7 format di gara attualmente a disposizione; in secondo luogo si parla della 69ma vittoria in carriera, tenendo conto di Coppa del Mondo, Giochi Olimpici e Mondiali, allungando la striscia di imbattibilità a 12 gare affrontate nell’anno solare 2023, comprese le prove a squadre; nei Mondiali è l’oro n.4 della serie.

Alle spalle di questa specie di “alieno” abbiamo il costante norvegese Sturla Holm Laegreid che si è giocato l’all-in nell’ultimo poligono, ma quell’errore gli ha precluso le minime possibilità di spuntarla. Altro podio per lui a 1:10.7, mentre il bronzo è andato allo svedese Sebastian Samuelsson a 1:11.1 (0+0+1+0), eccellente come prova nel suo insieme.

A completare il quadro nella top-10 troviamo il francese Quentin Fillon Maillet a 1:31.9 (0+0+0+1), che oltre lo smacco della medaglia di legno ha dovuto mandar giù il sorpasso in pista di Boe, il tedesco Benedikt Doll a 2:09.6 (1+0+0+0), lo svizzero Niklas Hartweg a 2:31.8 (1+0+0+0), il fratello maggiore di casa Boe, Tarjei, a 2:32.9 (1+0+0+1), il ceco Michal Krcmar a 2:49.2 (0+1+0+0), il teutonico Philipp Nawrath a 3:20.2 (0+0+2+0) e l’altro norvegese Vetle Sjaastad Christiansen a 3:29.5 (0+1+0+1)

In casa Italia, il migliore è stato Tommaso Giacomel. Una prova migliore rispetto all’inseguimento del trentino, classificatosi 17° a 4:19.8 con tre errori al poligono (1+0+2+0), mettendo insieme un’ultima serie di alto livello per tempi di rilascio di colpi. Per quanto riguarda il resto degli azzurri, annotiamo il 26° posto di Didier Bionaz a 5:16.2 (0+1+0+0), il 48° di Elia Zeni a 7:10.1 (1+0+1+0) e il 72° di Lukas Hofer a 8:59.1 (0+1+1+2). Ricordiamo che Patrick Braunhofer non è partito per un forte raffreddore.

Foto: LiveMedia/Florian Frison/DPPI

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