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ATP Buenos Aires 2023, giornata storta per Lorenzo Musetti: ko con Varillas ai quarti

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Finisce ai quarti di finale l’esperienza di Lorenzo Musetti al torneo ATP di Buenos Aires. Una partita storta, nata male e finita peggio per l’allievo di Simone Tartarini, che si fa sopraffare dal peruviano Juan Pablo Varillas, che si impone con un doppio 6-4. L’azzurro fa ammenda per una sfida giocata senza un minimo di continuità e concede al suo avversario la sua prima semifinale nel circuito maggiore, dove incontrerà Cameron Norrie.

Lorenzo si aspetta magari una partita più semplice, ma Varillas è un osso duro. E soprattutto, non offre niente in fase di servizio. Mentre al Muso basta un momento di distrazione per ritrovarsi sotto nel punteggio: sopra 15-40, il peruviano sfrutta la seconda palla break a disposizione con un gran rovescio. Il numero 101 del mondo si gasa e continua a gestire i suoi turni di battuta, chiudendo il primo set sul 6-4.

Sembra farsi notte quando in apertura di secondo set un poco centrato Musetti ne combina più di bertoldo contro un avversario che di tutt’un tratto si è trasformato in un muro. Però da lì le certezze di Varillas al servizio si incrinano, e Lorenzo sale di tono. Anche se dalla sua parte gli scambi vanno a corrente alterna, tanto da perdere nuovamente la battuta, il peruviano non è più ficcante come all’inizio e, con due break quasi consecutivi presi si ritorna in equilibrio.

Per la prima volta sotto nel punteggio sul 4-3, Varillas non trema e raccoglie le energie: turno di servizio ottimo e poi entra in modalità tiro tutto in risposta. Tre grandi punti e back lungo del Muso permettono al peruviano di servire per il match. Dove sale fino al 30-0, con Lorenzo che si abbandona alla frustrazione scagliando via la racchetta. Forzando gli scambi torna sul 30 pari, ma poi due servizi positivi concedono a Varillas una meritata vittoria.

Musetti deve fare ammenda con le percentuali al servizio, dove vince il 65% dei punti con la prima (24/37) e soprattutto solo il 41% con la seconda (11/27) concedendo otto palle break in tutto. Una attaccabilità in battuta che ha fatto tutta la differenza del mondo.

Foto: LaPresse