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Antonio La Torre: “Jacobs oltre l’atletica, Tamberi ha avuto un problema serio. Su Furlani, Sibilio e Iapichino…”

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Antonio La Torre, Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di atletica leggera, è intervenuto nel corso di Athletics2U, trasmissione di Sport2U, la web tv di OA Sport, condotta da Christian Marchetti. In apertura un passaggio sugli sprinter azzurri: “Zaynab Dosso è stata sfortunatissima. Avrebbe battuto la polacca Ewa Swoboda in casa, che è una delle migliori sprinter. Sugli ultimi due appoggi ha avuto un piccolo risentimento, si sta curando e la diagnosi è di dieci giorni: salta l’appuntamento di Parigi, ma speriamo di recuperarla per gli Europei Indoor. Zaynab è consapevole di essere diventata una delle sprinter più forti in Europa, è un passo enorme in appena un anno e mezzo“.

Quanto si parla di Marcell Jacobs, gli occhi di Antonio La Torre si illuminano: “Marcell Jacobs è ormai oltre l’atletica, il richiamo è enorme ogni volta che si muove. È ripartito, ha tolto un po’ di ruggine e ora vediamo a Lievin settimana prossima: credo che ci sarà un bel passo in avanti dopo la prima uscita, che vorrei ricordare che erano 172 giorni dopo l’ultima gara. Intanto ha confermato l’attitudine a vincere: sono emersi giovani in Europa e lui ha battuto il giovane polacco, è il segno del campione. Il Re non si spaventa, è nel fuoco della battaglia, ha bisogno degli avversari. L’anno scorso vinse di pochissimo la sfida con Coleman, che ci è rimasto molto male e non si è ancora ripreso da quella batosta: Marcell lascia sempre il segno“.

Il DT si è soffermato su Mattia Furlani, la giovane promessa dell’atletica tricolore e reduce da un convincente 7.99 a Stoccolma (record europeo under 20): “Da pochi giorni ha compiuto 18 anni: 7.99 è una misura estremamente importante. Sono d’accordo sul fatto che punti sul salto in lungo. Ha ottime chance nell’alto, ma la sua destinazione è il lungo dove si esprime con molta naturalezza e ha ampi margini di miglioramento. Questo non vuol dire abbandonare l’alto, ma semplicemente scegliere nell’atletica degli adulti quale sia la specialità in cui lasciare subito il segno. Lui è più naturale nel lungo, ha un salto da perfezionare, ma dimostra grandi qualità“.

Il focus passa poi sul mezzofondo in grande fermento: “Vorrei sottolineare Pietro Arese e come si sta muovendo in generale il mezzofondo: lui ha battuto il record italiano del miglio e sta ridando all’Italia un ruolo in ambito europeo in una gara prestigiosa come i 1500, sono convinto che andrà anche più in là. C’è molto movimento: la Bellò ha esordito bene sui 1500 e mi aspetto un bel passo in avanti sugli 800, poi Vissa che ha migliorato il record del miglio che apparteneva a Dorio. Evidenzio anche Ludovica Cavalli. Gli atleti italiani non devono più cercarsi una gara, ormai vengono sempre invitati all’estero e sanno essere protagonisti“.

Antonio La Torre ha poi proseguito, parlando di Larissa Iapichino, Alessandro Sibilio e della staffetta 4×100: “Abbiamo ritrovato Larissa Iapichino con 6.72 e penso che farà un passo in avanti, la pongo tra le 3-4 specialiste in campo europeo e penso che faremo bene anche con le staffette. Dobbiamo ritrovare Alessandro Sibilio, un fuoriclasse che è rimasto fermo dopo le Olimpiadi: credo che sarà l’uomo che con ritrovata salute segnerà nei prossimi anni buona parte dell’atletica italiana, è un leader in tutti i sensi. Chituru Ali deve avvicinare i 10 netti, sarebbe importante sul piano individuale e anche in staffetta, potrebbe contribuire a difendere il titolo olimpico. Avremo tre tappe prima dei Mondiali di Budapest per rimettere a posto la funzionalità dei cambi e proveremo anche tanti giovani: abbiamo la possibilità di rientrare al centro dell’attenzione, ma naturalmente tutto è condizionato alla salute dei nostri campioni Jacobs e Tortu, poi confido in Desalu per avere un ruolo da protagonista, lo scorso anno è stato condizionato dal Covid. Abbiamo una grandissima voglia di riscatto“.

C’è grande attesa per il debutto di Yeman Crippa in Maratona: “Yeman Crippa ha iniziato questa affascinante avventura dopo aver battuto quasi tutti i primati di media e lunga distanza (gli manca soltanto quello dei 1500). Ora è in Kenya per quasi sei settimane di allenamento a 2400 metri di altitudine, per poi sfruttare questo vantaggio in termini competitivi e debuttare in una Maratona prestigiosa come quella di Milano. Sono sicuro che quel giorno potrebbe sorprenderci, ma la Maratona è una Signora che va corteggiata con molta attenzione, perché una partenza veloce potrebbe portare a qualche difficoltà nella parte finale. Penso che sia iniziata una bella avventura, sarà un maratoneta protagonista a livello mondiale. Scalpita e non vede l’ora di mettere alla prova i propri limiti, ma poi tornerà sui 10000 metri per fare il minimo per i Mondiali. La maratona va studiata prima di domarla“.

In chiusura si è parlato anche di Gianmarco Tamberi, Campione Olimpico di salto in alto che non prenderà parte alla stagione indoor: “Gianmarco Tamberi ha dovuto curare un problema serio, scaturito alla finale di Diamond League. Al primo salto a 2.36 è scivolato, ha rischiato di farsi male e ha passato questo inverno a rimettersi in condizioni di salute. Il suo fisico è provato da tante battaglie e da un infortunio grave. Mi stupisce sempre il fuoco che brucia dentro a questo ragazzo. Escludo con certezza la sua partecipazione agli Europei Indoor e lo vedremo protagonista in estate, tra Diamond League e i Mondiali: l’ossessione è il titolo di Campione del Mondo all’aperto che gli manca”.

Come si può definire l’atletica italiana? Antonio La Torre non ha dubbi:Questa atletica italiana è molto rock. Per continuare a sognare bisogna prendere ispirazione dal mio rocker preferito: Bruce Springsteen. L’importante è che questa atletica italiana continui a muoversi, continui a essere protagonista, continui a farci sognare“. Di seguito la VIDEO intervista integrale ad Antonio La Torre.

VIDEO INTERVISTA ANTONIO LA TORRE

Foto: FIDAL