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Salto con gli sci

Salto con gli sci, Coppa del Mondo Sapporo 2023. La “Grande classica d’Oriente” ritorna con ben tre gare

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Junshiro Kobayashi

La Coppa del Mondo maschile di salto con gli sci si appresta a riabbracciare la propria “Grande classica d’Oriente”, poiché nel weekend si gareggerà a Sapporo, in Giappone. Il capoluogo dell’Hokkaido torna in calendario dopo due inverni di assenza, causata dalle ripercussioni della pandemia. In compenso, nel 2023 assisteremo a ben tre gare individuali. C’è una chiara ratio dietro a questa scelta. L’obiettivo è quello di incentivare gli atleti a prendere parte alla tappa nipponica, spingendoli ad affrontare la trasferta intercontinentale.

Si è detto “Grande classica d’Oriente” perché, a oggi, Sapporo ha organizzato ben 77 gare individuali di primo livello. Solamente Oberstdorf (107) e Planica (82) possono vantarne di più. L’Ōkurayama, ovvero il Large Hill, ha ospitato 60 delle suddette prove (58 valevoli per la Sfera di cristallo, a cui vanno aggiunte quella olimpica del 1972 e quella dei Mondiali 2007). Questo gli permette di essere uno dei trampolini più utilizzati nella storia della Coppa del Mondo, risultando secondo solo al Groß-Titlis-Schanze di Engelberg (66).

Sinora sull’Ōkurayama, così denominato in onore dell’imprenditore Kishichiro Okura (che finanziò interamente la sua costruzione nel 1931), hanno primeggiato trentasei atleti diversi. Fra di essi, spicca il norvegese Roar Ljøkelsøy, capace di imporsi 5 volte nell’arco di quattro inverni consecutivi (2003; doppietta nel 2004; 2005; 2006).

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Restringendo il campo ai saltatori in attività, si nota come Peter Prevc sia arrivato a quota 4 vittorie (2014, 2015, 2016, 2017). Segue Stefan Kraft (3 affermazioni, due nel 2019 e una nel 2020). Viene poi Simon Ammann (2 successi, compreso l’oro iridato del 2007 a cui ha fatto seguito un trionfo nel 2010). Infine, hanno festeggiato in 1 occasione anche Roman Koudelka (2015), Anders Fannemel (2016), Maciej Kot (2017), Kamil Stoch (2017) e Yukiya Sato (2020).

Se si allarga lo sguardo ai podi, si contano ben diciassette uomini tuttora in azione ad aver raccolto almeno un piazzamento nella top-three. Nel 2020 Stefan Kraft ha preso il comando della graduatoria, issandosi solitario a quota 7.
7 – KRAFT Stefan [AUT] (3-2-2)
6 – PREVC Peter [SLO] (4-1-1)
5 – STOCH Kamil [POL] (1-3-1)
5 – KASAI Noriaki [JPN] (0-2-3)
2 – AMMANN Simon [SUI] (2-0-0)
2 – KOUDELKA Roman [CZE] (1-0-1)
2 – KOBAYASHI Ryoyu [JPN] (0-0-2)
1 – FANNEMEL Anders [NOR] (1-0-0)
1 – KOT Maciej [POL] (1-0-0)
1 – SATO Yukiya [JPN] (1-0-0)
1 – PREVC Domen [SLO] (0-1-0)
1 – FORFANG Johann Andre [NOR] (0-1-0)
1 – WELLINGER Andreas [GER] (0-1-0)
1 – ZAJC Timi [SLO] (0-1-0)
1 – LEYHE Stephan [GER] (0-1-0)
1 – JOHANSSON Robert [NOR] (0-0-1)
1 – KUBACKI Dawid [POL] (0-0-1)

Volgendo invece l’attenzione ai vari movimenti nazionali, si evince come a Sapporo l’Austria sia la potenza egemone, soprattutto per quanto concerne il numero delle vittorie raccolte in relazione agli altri movimenti.
43 (16-12-15) – AUSTRIA
29 (9-6-14) – GIAPPONE
24 (8-8-8) – NORVEGIA
24 (3-12-9) – FINLANDIA
18 (8-6-4) – GERMANIA [All-Inclusive]
18 (6-7-5) – SLOVENIA [All-Inclusive]
11 (5-3-3) – POLONIA
6 (3-1-2) – REP.CECA [All-Inclusive]
4 (2-2-0) – SVIZZERA
2 (1-0-1) – SVEZIA
1 (1-0-0) – FRANCIA
1 (0-1-0) – CANADA

Nessun italiano in attività si è ancora cimentato sull’Okurayama di Sapporo.

Foto: La Presse