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Calcio

Pagelle Napoli-Juventus 5-1: Kvaratskhelia e Osimhen danno spettacolo, Bremer horror

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Vittoria straripante del Napoli di Luciano Spalletti nell’anticipo della diciottesima giornata del campionato di Serie A. Al Maradona gli azzurri infliggono un pesante 5-1 alla Juventus di Massimiliano Allegri. Di seguito le pagelle di OA Sport.

NAPOLI

Meret: 6. Primo tempo inoperoso fino agli ultimi minuti quando prima raccoglie dalla rete il pallone del gol juventino (sul quale non ha responsabilità diretta) che dimezza lo svantaggio, nel recupero vola invece per sventare l’involontaria deviazione di Rrahmani sull’iniziativa di Chiesa.

Di Lorenzo: 6. Sulla destra è un pendolino costante, partecipa attivamente anche all’azione che porta al vantaggio dei suoi, ordinato anche in fase difensiva.

Rrahmani: 6,5. Prova solida quella dell’ex difensore dell’Hellas Verona che coordina con precisione la linea di difesa. Rischia nel finale del primo tempo con una deviazione involontaria verso la porta dopo un traversone di Chiesa che Meret riesce a sventare. Firma il gol del 3-1 ad inizio ripresa con un destro in girata sugli sviluppi di un corner.

Kim Min-Jae: 6. La sua indecisione in area al 43′ costa cara al Napoli con la Juventus che dimezza subito lo svantaggio con Di Maria poco dopo il raddoppio partenopeo, si riprende con il passare dei minuti.

Mario Rui: 6. Sulla corsia di sinistra spinge con assiduità fin dalle prime battute, in copertura Di Maria è un cliente scomodo ma il portoghese riesce ad arginarlo nel migliore dei modi nella ripresa (dal 26′ st Olivera: s.v.).

Anguissa: 7,5. Davanti alla difesa il camerunense è la solita diga, si fa apprezzare anche in fase di costruzione.

Lobotka: 7,5. Gestisce con sapienza tecnica e tattica qualsiasi pallone che gli passa per i piedi. Elegante.

Zielinski: 6,5. Sempre presente in fase offensiva con i suoi continui inserimenti (dal 34′ Ndombele: s.v.).

Politano: 6,5. Con i compagni di reparto forma un tridente affiatato, si muove costantemente tra le linee senza concedere riferimenti. Esce dopo il primo tempo per problemi fisici (dal 1′ st Elmas: 6,5. Entra ed acquisisce subito il ritmo partita, sua la firma sul pokerissimo).

Osimhen: 8,5. Nel posto giusto al momento giusto al quarto d’ora per spingere in porta di testa la respinta di Szczesny nell’area piccola e portare avanti i suoi. Offre a Kvaratskhelia il pallone del raddoppio, stacca perfettamente al 66′ firmando la doppietta personale che vale il 4-1. Determinante e incontenibile (dal 34′ st Raspadori: s.v.).

Kvaratskhelia: 8. Propizia il gol del vantaggio di Osimhen con un destro al volo su sponda di Politano respinto da Szczesny e sul quale si avventa il nigeriano. Trova il raddoppio al 39′ con un destro a giro in area, pennella per il poker di Osimhen al 66′. Straripante (dal 43′ Lozano s.v.).

All. Spalletti: 8. Gara spartiacque che conferma una volta di più come sarà solo il Napoli a poter perdere uno Scudetto che all’ombra del Vesuvio manca da 33 anni e che dopo 21 potrà cercare di togliere al monopolio delle strisciate. La sua squadra offre un calcio europeo, moderno e dominante.

 

JUVENTUS

Szczesny: 5,5. Le responsabilità del portiere polacco non sono eclatanti, certo è che deve raccogliere dalla porta ben cinque palloni.

Danilo: 4,5. Al pari dei compagni non riesce a reggere l’urto dei padroni di casa, ammonito nel finale di tempo per un fallo di gioco su un Kvaratskhelia che fa di fatto quello che vuole.

Bremer: 3. Disastroso, al centro della linea difensiva il brasiliano non ne azzecca una, ogni riferimento ai palloni persi in costruzione in occasione dei gol del raddoppio di Kvaratskhelia e del poker di Osimhen, è puramente voluto.

Alex Sandro: 5. Schierato in un’inconsueta posizione di braccetto sinistro della linea difensiva, non è nelle sue corde.

Chiesa: 6,5. Torna titolare un anno dopo l’ultima volta, dopo una prima fase di ambientamento torna ad accendersi come sa sulla destra creando più di una situazione pericolosa, cala nella ripresa fino al cambio (dal 29′ st Miretti s.v.).

McKennie: 5. Avvolto nella nube di mediocrità che permea la Juventus per quasi tutta la serata.

Locatelli: 5,5. Prova incolore per l’ex centrocampista del Sassuolo che lascia il campo nel corso del secondo tempo (dal 12′ st Paredes: 5,5. Non riesce ad apportare maggiore freschezza in mediana).

Rabiot: 5,5. Perde il confronto diretto con gli interpreti della mediana partenopea  (dal 38′ st Soulè: s.v.).

Kostic: 5,5. Schierato da laterale a tutto campo sulla corsia di sinistra, fatica ad incidere.

Di Maria: 7. Il “fideo” predica nel deserto, sfiora il pareggio al 21′ con un sinistro da fuori che scheggia la traversa, trova il goal che dimezza lo svantaggio al 43′ sfruttando un’indecisione di Kim in area e battendo Meret con un piatto sinistro (dal 29′ st Iling-Junior: s.v.).

Milik: 5,5. Il polacco non riesce praticamente mai a rendersi pericoloso, esce nel corso della ripresa (dal 12′ st Kean: 5. Con il suo ingresso in campo la situazione non migliora).

All. Allegri: 4. Riceve una pesante lezione di calcio che potrebbe portare ad un contraccolpo psicologico rilevante. Conferma una volta di più come quello della Juventus sia ormai un calcio antico (se non antiquato) e superato.

Foto: Lapresse