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Golf: Rory McIlroy s’impone da campione all’Hero Dubai Desert Classic 2023

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Rory McIlroy

Il rischio e la vittoria. Già sicuro di restare numero 1 del mondo a seguito dei risultati del Farmers Insurance Open, Rory McIlroy s’inventa uno dei finali di gara più belli della sua lunga carriera e vince l’Hero Dubai Desert Classic 2023 a distanza di 14 anni dalla prima volta (in mezzo c’è stato anche il successo del 2015). Il nordirlandese trionfa al di là dello score di -19 (66 70 65 68, 269 colpi), perché il brivido lo corre seriamente alla buca 18, quando per pochissimo supera l’acqua con il secondo colpo. Di lì, trova la maniera di infilare un eccezionale birdie che è il completamento del recupero dal bogey alla 15.

Certamente avrà inciso il pessimo rapporto con Patrick Reed come motore motivazionale: l’americano è apparso vicinissimo alla vittoria nelle ultime fasi, ma non sono bastati un eagle alla 10, il -7 odierno e il birdie alla 18 per compensare l’errore che gli ha impedito di giocarsela al playoff, il bogey alla 16. Per l’americano è secondo posto in questo torneo che la pioggia ha fatto concludere di lunedì; avrebbe potuto conquistare il primo successo dell’anno sul DP World Tour per esponenti della LIV Golf, al momento ancora autorizzati a gareggiarvi (ma, a febbraio, potrebbero cambiare le cose).

Golf, Rory McIlroy vola al comando dell’Hero Dubai Desert Classic ad un round dalla conclusione

Terzo gradino del podio per l’australiano Lucas Herbert, bravo a chiudere con lo score di -16 davanti all’inglese Callum Shinkwin (-15). Quest’ultimo raccoglie la quarta posizione letteralmente dalle mani di Ian Poulter, dato che il connazionale la butta via finendo in acqua con il terzo colpo alla 18 e relativo doppio bogey. L’ex uomo da battaglia in Ryder Cup è così sesto a -13 insieme al belga Thomas Pieters; entrambi sono superati dal francese Julien Brun (-14).

A completare la top ten ci pensano in cinque, uniti dall’ottavo posto. -8 e recupero di 45 posizioni per Henrik Stenson (lo svedese, a proposito di Ryder Cup, è proprio colui che avrebbe dovuto guidare l’Europa a Roma prima del passaggio con la LIV Golf), che è accompagnato dal connazionale Marcus Kinhult, dall’inglese Richard Bland, dall’americano Johannes Veerman e dallo spagnolo Angel Hidalgo.

Foto: LaPresse