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Tennis, Simone Tartarini: “Musetti era stanco in Coppa Davis, ha giocato a Milano per non pagare una multa”

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Lorenzo Musetti

Tracciare una riga. Il 2022 si è chiuso per tennisti e tenniste impegnati nel circuito internazionale. Ora è venuto il momento di staccare la spina per alcuni giorni, prima di riprendere a lavorare in vista della preparazione per il 2023 dal momento che già a gennaio ci saranno tanti impegni da onorare, tra cui gli Australian Open (16-29 gennaio).

Lorenzo Musetti ha concluso in maniera positiva la sua stagione. Il carrarino aveva iniziato il percorso da n.59 del ranking e l’ha concluso da n.23 con due titoli ATP conquistati, uno dei quali sulla terra rossa di Amburgo (Germania) battendo l’attuale n.1 del mondo Carlos Alcaraz in Finale.

Un giocatore che sta mettendo insieme i pezzi del puzzle il toscano, bisognoso di trovare quella continuità in un modo di esprimere tennis con tanto talento, ma a volte non nella maniera più ordinata possibile. Si va in cerca di costanza ed è questo l’obiettivo di Musetti e del proprio tecnico Simone Tartarini.

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Il coach italiano è stato raggiunto da Ubitennis, rilasciando delle dichiarazioni interessanti. In primis, Tartarini ha chiarito l’attuale situazione vissuta dal tennista italiano: “Finalmente l’aspetto fisico, tecnico e mentale si sono saldati assieme. E Lorenzo ha dimostrato che quando sta bene, quando l’atteggiamento è quello giusto può giocare bene su tutte le superficie e che il veloce non rappresenta più un problema. Ora abbiamo trovato un po’ la quadra e quando sta bene si vede che gli appoggi sono ben equilibrati e che il peso passa correttamente dal destro al sinistro. È soprattutto una cosa di testa, quando sei mentalmente in difesa perché non ti senti tranquillo finisce che non vai dentro alla palla e che ti ritrovi in difesa anche tecnicamente“.

E sul come sia andata la Coppa Davis, con i due ko contro Taylor Fritz e Felix Auger-Aliassime, il tecnico italiano ha precisato: “Lorenzo era veramente senza benzina. Era completamente prosciugato come energie nervose. Problema che è stato aggravato dal “fattaccio” di Milano dove noi ci eravamo cancellati dopo la partita di Parigi Bercy contro Djokovic, anche per tirare un attimo il fiato in previsione delle Finals di Coppa Davis. Poi Lorenzo aveva anche un po’ male al braccio e quando abbiamo esposto il problema alla F.I.T. che ha capito benissimo e ci aveva dato il benestare. Gli organizzatori da parte loro ci avevano confermato che non serviva il certificato medico, salvo cambiare idea il giorno dopo e minacciarci di una multa di 25.000 euro se non ci fossimo presentati. Noi siamo caduti dalle nuvole perché pensavamo di essere stati inappuntabili nel nostro percorso. Ma il discorso della multa ci dava molto fastidio, non tanto per i soldi (non andando rinunciavamo ad una cifra ben superiore), ma per il fatto che saremmo stati esposti ad una brutta figura, tra l’altro del tutto immeritata“, ha rivelato a Ubitennis.

E quindi si è dovuto fare di necessità virtù: “La stanchezza in questi casi gli si trasforma subito in nervosismo. Così mentre contro Fritz è riuscito a giocare alla pari, con Auger- Aliassime non ne è andata una per il verso giusto. Ad esempio non gli veniva bene il lancio di palla sul servizio e visto che dopo questi mesi bellissimi lui ormai dava per assodato che il movimento del servizio fosse acquisito ha cominciato ad innervosirsi. Lui vinceva i propri turni di servizio ma servendo non bene e la cosa con il passare dei minuti lo metteva in una tensione sempre crescente. Nel secondo set si era un attimo tranquillizzato ma poi è bastato uno stupido errore sul 4-4 su una palla corta e ha subìto il break. In ogni caso non dimentichiamoci che, pur nella sua peggior giornata, ha perso per due soli break contro un top-10, probabilmente il giocatore più caldo del circuito“.

Tartarini ha poi svelato anche come si sia arrivati alla tanto discussa decisione di Filippo Volandri di far giocare Matteo Berrettini in doppio con Fabio Fognini, scelta che si è rivelata poco felice contro il Canada: “Matteo aveva detto che sarebbe venuto unicamente per fare il tifo e non si era mai parlato del fatto che potesse giocare. Infatti non si era mai allenato con noi, i due Lorenzo giocavano tra loro e Fognini con Bolelli. Ma purtroppo Simone già a Parigi aveva accusato un dolore al polpaccio per cui non era arrivato nelle migliori condizioni. Un problema al polpaccio che sembrava risolto ma che invece si è riacutizzato dopo il match con gli USA. Una risonanza ha così evidenziato che sotto la cicatrice precedente si era formato un altro piccolo edema. Lui avrebbe voluto giocare comunque ma il dottore l’ha vivamente sconsigliato, innanzitutto perché l’infortunio avrebbe potuto aggravarsi ma soprattutto perché era forte il rischio di doversi ritirare durante l’incontro. A quel punto la decisione era del capitano e non poteva essere facile. Devo dire che tra noi non c’era sentore che Matteo potesse scendere in campo e l’abbiamo appreso solo una volta scesi negli spogliatoi dopo il match di Lorenzo contro Auger-Aliassime. Volandri non ha chiesto niente a nessuno dei due (Musetti e Tartarini ndr) e sicuramente la scelta era difficile. Bisogna anche dire che qualsiasi decisione avesse preso avrebbe sbagliato. Sonego era stanchissimo e Lorenzo era molto abbacchiato per la sconfitta, quindi Filippo ha preferito scommettere sul talento, sull’esperienza e sul servizio di Matteo. Scommessa persa, ma questo lo sappiamo adesso, con il senno del poi. Era un mese che non toccava palla Berrettini e nel tennis non si inventa niente. Temo che non potesse che finire così“.

A conclusione, l’allenatore italiano ha parlato degli obiettivi: “Noi dopo l’Australia andremo in Sudamerica dove ci saranno due ATP 250 (Buenos Aires e Santiago) oltre all’ATP 500 di Rio. Poi raddoppiando Roma e Madrid i tornei cominciano ad essere di meno. Ad esempio a marzo hai solo Indian Wells e Miami, a maggio solo Roma e Madrid. Quindi hai bisogno dei 250 altrimenti giochi poco“. Giova ricordare che Musetti prenderà parte dal 29 dicembre alla United Cup, competizione a squadre miste in cui c’è l’Italia e sarà al via anche Berrettini.

Foto: LaPresse