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Sollevamento pesi, sospeso provvisoriamente per doping Lu Xiaojun. Il tre volte campione olimpico aveva battuto Nino Pizzolato a Tokyo

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Colpo di scena abbastanza clamoroso nel panorama della pesistica olimpica internazionale, con Lu Xiaojun sospeso provvisoriamente per doping dalla WADA. Il 38enne cinese, tre volte campione olimpico, è risultato positivo all’EPO in occasione di un test effettuato lo scorso 30 ottobre, lontano quindi dalle competizioni.

Una pessima notizia per uno dei sollevatori più vincenti di sempre, grazie alle sue tre medaglie d’oro olimpiche consecutive ottenute a Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2021. L’anno scorso Lu è diventato inoltre il campione a cinque cerchi più anziano nella storia della disciplina, imponendosi nella categoria fino a 81 kg davanti al dominicano Zacarias Bonnat (anch’egli sospeso recentemente per doping) e all’azzurro Nino Pizzolato.

Nella giornata di ieri è arrivata anche la reazione dell’atleta, tramite un comunicato stampa in cui professa la sua innocenza. “Sono rimasto molto scioccato. Da atleta ho sempre rispettato rigorosamente le regole antidoping. Credo che il valore dello sport risieda nel fair-play e mi oppongo fermamente all’uso di qualsiasi sostanza proibita o metodo proibito e qualsiasi altro tipo di imbroglio, che è completamente contro i miei valori e va contro l’educazione antidoping che ho ricevuto“, dichiara Lu Xiaojun.

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In 24 anni sono stato testato centinaia di volte, senza alcuna violazione delle regole antidoping. Dal mio rientro (dopo un anno di stop, ndr) nell’agosto 2022, ho ricevuto un totale di otto test antidoping in soli quattro mesi. Amo molto la pesistica e ho conquistato tutti i risultati in modo pulito. Non ho alcun motivo per utilizzare sostanze proibita o metodi proibiti nella fase finale della mia carriera“, si legge nel comunicato.

Collaborerò con organizzazioni correlate per indagini, per scoprire la vera causa di questo problema e per dimostrare la mia innocenza“, conclude Lu. Il nativo di Qianjiang è il primo sollevatore cinese ad essere sospeso dal 2010.

Foto: Lapresse