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Sci Alpino

Sci alpino, la Saslong della Val Gardena ai raggi X. Una pista iconica, dalle Gobbe del Cammello fino ai Prati del Ciaslat

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Come tradizione pre-natalizia, la Coppa del Mondo di sci alpino fa casa in Italia. Anche l’edizione 2022-2023 non sarà da meno, dato che vivrà ben tre gare veloci in Val Gardena, prima della doppietta in gigante dell’Alta Badia. Per iniziare, quindi, ci si concentrerà sulla Saslong, dove vedremo due discese e un superG. Senza usare troppi giri di parole, ci troviamo su una delle piste più iconiche e affascinanti dell’intero calendario, pronta per ospitare le gare 99, 100 e 101 della propria storia. Realizzato nel 1968, questo tracciato prendo posto ai piedi del Sassolungo in Val Gardena (nel comprensorio sciistico del Dolomiti Superski), prende il via dalla località chiamata Ciampinoi e scende fino al paese di Santa Cristina Valgardena.

Andiamo, quindi, a conoscere nel dettaglio le caratteristiche tecniche della Saslong. La partenza della discesa è fissata a quota 2.249 metri, mentre l’arrivo è posizionato a quota 1410, per un dislivello complessivo di 839 metri. La lunghezza risulta di 3,.446 metri ma, i dati più impressionanti sono quelli che riguardano la pendenza. A livello medio infatti si parla del 24%, mentre il picco massimo sfiora addirittura il 57%.

A livello di percorso, l’avvio è subito mozzafiato, con le prime curve che anticipano un settore al 50% di pendenza ed il salto dello Spinel. In questo punto si tocca la pendenza massima di tutto il percorso che porta alla prima compressione ed a due salti: il Saut dl Moro e il Looping (tratto che è stato limato con il passare degli anni per evitare cadute rovinose). Dopo questo primo settore si entra in un lungo tratto di scorrimento della lunghezza di quasi mezzo chilometro, nel quale gli atleti si ritrovano in una sorta di falsopiano. Se si commette un errore prima dell’ingresso, quindi, si rischia di perdere tantissimo tempo che potrebbe rovinare sin da subito la prestazione complessiva.

Chiuso questo lungo settore si arriva ad un altro salto, il Sochers che precede una combinazione sinistra-destra e di nuovo sinistra che porta ai Muri di Sochers, un altro settore che sfiora il 56% di pendenza. Da questo momento prende il via un’altra parte di scorrimento puro (dove si raggiungono le velocità maggiori di tutta la pista) che fa da antipasto alle famose Gobbe di Cammello–Kamelbuckel. Spesso questa serie di tre dossi risulta decisiva, sia perchè si possono effettuare salti decisamente lunghi, sia perchè se viene commesso un errore, può pregiudicare la velocità accumulata nell’ultimo tratto del tracciato.

Foto: LaPresse