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Sci Alpino

Sci alpino: il settore femminile dell’Italia si conferma una garanzia, tre pettorali rossi sotto l’albero

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La brevissima pausa natalizia della Coppa del Mondo di sci alpino femminile ci dà l’opportunità di tracciare un primo mini-bilancio e di effettuare una prima analisi di quanto fatto sinora dalla squadra azzurra nella prima parte della stagione. Non serve certo un occhio particolarmente esperto per definire il primo mese intero di Coppa del Mondo un trionfo.

Partiamo dal più semplice ma più esplicativo dei dati: appartengono al momento a tre italiane diverse tre pettorali di leader di specialità. Per Sofia Goggia il pettorale rosso della discesa non è certo una novità, avendo da poco festeggiato i due anni consecutivi da leader della classifica della specialità. Anche Marta Bassino sa bene cosa significa portare il pettorale rosso dello slalom gigante, ripreso dopo la vittoria sul Sestriere. A chiudere il quadro c’è Elena Curtoni che dopo le prime due gare ha preso il pettorale rosso in superG.

Sofia Goggia è stata inevitabilmente la grande protagonista di questo inizio stagione. La bergamasca ha un magnetismo unico, che cresce gara dopo gara, impresa dopo impresa. Quanto fatto nella due giorni di St. Moritz, la rottura della mano con secondo posto, operazione e vittoria il giorno successivo è già leggenda, è già un cimelio di inestimabile valore non solo nella sua carriera, ma nella memoria di ogni appassionato di sport. L’azzurra non ha rivali in discesa, bisogna dirlo chiaramente. Nessuna arriva a generare le sue velocità, col suo mix di tecnica sopraffina e capacità di lettura della pista, e solo imprevisti di natura fisica possono metterle i bastoni tra le ruote.

Marta Bassino non ha chiaramente lo stesso dominio in gigante, dove per giunta la concorrenza è altissima e spietata, ma l’azzurra ha per ora, silenziosamente, messo in bacheca un secondo posto a Killington (solo 7 centesimi dietro a Lara Gut) ed una vittoria sul Sestriere. La piemontese è una quotatissima candidata alla Sfera di cristallo di specialità (sarebbe la seconda in carriera), ed inoltre stava mettendo insieme una grande prova nel superG di St. Moritz prima di uscire dal tracciato. Le piccole difficoltà della scorsa stagione sembrano archiviate, restituendoci una Bassino versione deluxe.

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Tra le tre “leader” sopracitate Elena Curtoni è quella che forse meno ci si attendeva a questi livelli, ma i risultati della lombarda non sono certo una sorpresa. Già una vittoria ed un secondo posto per lei, presenza fissa nella top10 di sostanzialmente tutte le prove veloci della stagione (eccezion fatta per il 12° posto della seconda discesa di Lake Louise), mostrando una solidità ed una stabilità tecnica da atleta di altissimo livello. Non sarà semplice confermarsi a questi livelli ma il calendario proporrà ancora tante piste dove potrà sfruttare le sue caratteristiche.

Prima di passare alle poche, piccole note dolenti di questo inizio stagione, è doveroso citare le “altre” azzurre che stanno facendo molto bene: il nome nuovo è sicuramente quello di Asja Zenere. La 26enne è prima nella classifica overall di Coppa Europa, e potrebbe fare sul serio fino a fine stagione. Certo per ora è stata facilitata dal fatto che metà delle gare totali siano stati dei giganti, ma aver vinto tre delle cinque gare finora disputate nella specialità non può che essere un merito. Alla prima occasione avuta quest’anno in Coppa del Mondo, Zenere non ha affatto deluso: l’11° posto sulle nevi del Sestriere è risultato di grande livello.

Da registrare anche il rientro incoraggiante di Laura Pirovano. La 25enne avrà ancora ovviamente molto da lavorare dopo il devastante infortunio al crociato, ma tra Lake Louise e St. Moritz si sono visti lampi del talento cristallino di cui può disporre nelle gare veloci. Stagione iniziata bene anche per Roberta Melesi, anche se nelle ultime gare non è riuscita a dare continuità all’11a piazza centrata nel gigante di Killington.

Chi invece per ora è sembrata ancora lontana dal suo livello massimo è Federica Brignone. La valdostana ha faticato nelle gare veloci, specialmente a Lake Louise, mentre il quarto posto del gigante del Sestriere è il miglior risultato della stagione. Per un’atleta del suo calibro sicuramente troppo poco. Sia chiaro, Brignone non deve dimostrare niente a nessuno ed arrivata a 32anni è più che normale avere un inizio di stagione meno brillante del solito. Il trend è sembrato positivo nelle gare di St. Moritz e probabilmente non manca molto a rivederla nelle posizioni che le competono.

Inizio di stagione difficilissimo anche per Nadia Delago. Il bronzo olimpico di Pechino non è stata ancora in grado di entrare nella top20 nelle sei gare avute a disposizione finora. Difficile spiegare cosa stia succedendo alla 25enne, evidentemente in un momento di crisi tanto tecnica quanto mentale. Una top10 invece per la sorella Nicol, apparsa anche lei lontana dai suoi standard.

Non stupisce ovviamente che la specialità dove il settore femminile azzurro faccia più fatica è lo slalom speciale, da sempre tallone d’Achille della squadra italiana. La squadra è molto giovane ed è in crescita, ma i risultati per ora tardano ad arrivare, tanto che il miglior piazzamento è stato sinora il 18° posto di Marta Rossetti a Killington. In Coppa Europa stanno facendo molto bene Lucrezia Lorenzi, Beatrice Sola e Vera Tschurtschenthaler ma la transizione verso il massimo livello richiederà ancora diversi passaggi.

Foto: FISI Pentaphoto