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Ciclismo, Remco Evenepoel: “Sto lavorando in funzione Giro d’Italia 2023, ma voglio anche Liegi e Mondiale”

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La stagione ciclistica deve ancora iniziare, ma Remco Evenepoel, nel frattempo, si sofferma a ricordare il 2022. Il ventiduenne belga, che si è laureato quest’anno Campione del Mondo, ha raccontato a Het Laatste Nieuws (dichiarazioni riportate in Italia da SpazioCiclismo) emozioni a proposito di alcune foto scaturite dalla pubblicazione di un album fotografico che raccoglie il suo anno.

Così si è espresso Evenepoel, scegliendo due foto preferite: “Una è quella dell’arrivo alla Liegi-Bastogne-Liegi, con i miei genitori e Oumi. Penso che quella vittoria sia stata il punto di svolta della mia carriera. In quel momento la caduta del Lombardia 2020 è andata definitivamente in archivio. Ero talmente emozionato che negli ultimi 500 metri di gara facevo fatica a respirare, quasi iperventilavo. Per fortuna, non c’erano curve o avrei rischiato di cadere“.

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Ed il secondo momento lo porta in Spagna: “Il gruppo con i miei compagni di squadra e lo staff, al mattino prima dell’ultima tappa della Vuelta. Un bel momento. Quel successo è stato qualcosa di collettivo, non sarebbe mai stato possibile senza le persone ritratte in quella fotografia. Ma non dimentico la Clasica San Sebastian, perché è la mia corsa preferita. Ho fatto di tutto per esserci e penso che in quella gara abbia avuto le gambe migliori di tutto il 2022: non mi ero preparato specificamente, ma i dati dicono che quella è stata la mia miglior prestazione dell’anno, sul piano strettamente fisico“.

Obiettivo 2023, Giro d’Italia: “Spero a fine 2023 di avere delle foto in rosa da mostrare. Farò di tutto per essere al via del Giro nella mia miglior condizione possibile, magari con le stesse gambe della Vuelta o del Mondiale 2022. Sto già lavorando in funzione di quell’obiettivo, ma voglio vincere anche la Liegi e il Mondiale. Sarei soddisfatto, comunque, se riuscissi a vincere anche solo una di queste tre corse. Un anno come il 2022, in cui tutto funziona alla perfezione, penso sia unico“.

Foto: LaPresse