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Tennis, Felix Auger-Aliassime ha svoltato: quando la scelta dell’allenatore fa la differenza

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Il duro lavoro paga. E’ stata una chiusura di stagione speciale per Felix Auger-Aliassime. 22 anni, un fisico da giocatore NBA e un’ampia gamma di colpi, il nativo di Montreal è stato il trascinatore della selezione canadese alla prima Coppa Davis della propria storia.

Solo una Finale (persa) nel 2019 e poco altro per la compagine nordamericana, ma in questo 2022 qualcosa di significativo è accaduto con la doppietta ATP Cup-Davis. Certo, gli eventi extra sportivi hanno condizionato, considerando l’esclusione della Russia e il coinvolgimento del Canada da ripescato, dal momento che c’era stata l’eliminazione per mano dell’Olanda nel turno preliminare.

Un’ascesa quella di Auger-Aliassime, frutto del lavoro iniziato circa un anno e mezzo fa con Toni Nadal. Lo zio di Rafa ha sicuramente dato al canadese una mentalità vincente e nello stesso tempo ha lavorato su particolari molto importanti come il servizio. Non è un caso che con questo fondamentale Felix faccia una grande differenza e riesca spesso a tirarsi fuori da situazioni estremamente complicate.

Un ragazzo che si era affermato con una certa precocità nel circuito ATP, collezionando tante Finali, ma perdendo sempre nell’atto conclusivo (8 ko consecutivi). E’ da questo dato che lo zio Toni è ripartito e indubbiamente la vittoria del torneo di Rotterdam in Finale contro Stefanos Tsitsipas gli ha permesso di sbloccarsi il 7 febbraio 2022.

Una stagione in cui poi il 22enne è riuscito a mettere insieme i pezzi nella stagione indoor, vincendo i tornei di Firenze, Anversa e Basilea in successione, salendo al n.6 del ranking. E’ chiaro che ci si aspetta un salto di qualità a livello Slam. Qualcosa si è notato con i quarti di finale negli Australian Open e gli ottavi nel Roland Garros 2022, ma è chiaro che le eliminazioni al primo turno di Wimbledon e al secondo turno degli US Open di quest’anno sono aspetti su cui Auger-Aliassime dovrà ancora lavorare.

Foto: LaPresse