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Nuoto, Elena Di Liddo: “So qual è la differenza tra l’Italia di oggi e quella di quando ero giovane”

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Nuovo appuntamento con Swim2U, il format a cura di Sport2U in collaborazione con OA Sport dedicato al mondo del nuoto. Ospiti di Enrico Spada e Aglaia Pezzato, la giornalista di Swimswam Giusy Cisale e la nuotatrice Elena Di Liddo.

Originaria di Bisceglie, una piccola realtà in provincia di Bari, è tesserata con il Circolo Canottieri Aniene di Roma. Quanto manca l’aria di casa dopo aver affrontato i viaggi, gli allenamenti e i ritmi richiesti dalla sua disciplina? Ho portato Bisceglie a Roma e ho portato Roma a Bisceglie – racconta – quando torno alla Capitale mi rendo conto che non c’è nulla come la mia città. Le grandi città mi piacciono da vedere ma non da vivere, necessito del mio luogo d’origine per il richiamo alla tranquillità ed è una carta vincente.

Elena, specializzata nel delfino, ha iniziato la sua carriera internazionale con la Nazionale juniores nel 2009. Ma di fronte alle difficoltà che possono riscontrare tutti gli atleti, c’è qualcosa che le piacerebbe fare per migliorare la situazione del nuoto in Italia? Ecco la sua risposta: Una figura che possa essere introdotta per tutelare l’aspetto mentale degli atleti e del gruppo che li segue sarebbe importante. Stiamo facendo uno sport individuale, è vero, ma la squadra che c’è dietro ai risultati è importante. Io sono in questo mondo ormai dal 2010 e la differenza tra le mie Nazionali giovanili e quelle di adesso è il gruppo. I risultati possono anche dipendere da quel clima che si respira tra gli atleti. Una cosa che si potrebbe introdurre per migliorare o fare quel qualcosa in più è una persona che tenga agli atleti dal punto di vista sentimentale, personale. Come i pallanuotisti hanno una loro psicologa, penso sia giusto anche per chi fa uno sport individuale. Una sorta di team builder.

“Sono una persona abbastanza empatica – continua Elena – mi piace vedere il gruppo unito, credo molto nella coesione e nella condivisione. Ai giovani che si avvicinano ora alla Nazionale provo a non far vivere loro quello che ho vissuto io i primi anni, purtroppo. Quando non sentivo una figura vicina, un capitano non deve solo essere capitano ma farlo: io voglio integrare il più possibile i giovani in modo che si sentano a proprio agio. In fondo, serve a tutti noi condividere un clima sereno”. E bisogna essere sereni anche durante la preparazione, in vista di obiettivi importanti da raggiungere:La mia preparazione è nell’ottica in cui a 29 anni vado passo per passo. Ormai non mi sento più in forma come prima, e ho più peso sulle spalle da portare avanti. L’obiettivo è quello della vasca lunga, e quindi la qualifica. La stagione scorsa l’ho accusata, è stata molto intensa, e mai mi è capitato di sentirmi così alla fine di una stagione. Io sono determinata, non ho un ricordo felice di questa stagione ma ho voglia di ricominciare. Una medaglia in Mondiale o alle Olimpiadi non la butto di certo…ma si vedrà. Come si vedrà come andrà la staffetta!“.

LA VIDEO INTERVISTA A ELENA DI LIDDO

Foto: LaPresse