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NextGen Finals 2022, Nakashima vittorioso con merito. Musetti stanco, Passaro e Arnaldi ancora acerbi

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Milano ha il suo nuovo vincitore delle NextGen Finals. Dopo Hyeon Chung, Stefanos Tsitsipas, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è Brandon Nakashima ad imporsi: lo statunitense ha battuto Jiri Lehecka in tre set, laureandosi così campione; per lui una dimostrazione di forza non indifferente, lanciando un bel segnale per il 2023 dove vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista.

Il percorso dello statunitense è stato in crescita; dopo il debutto con Arnaldi vinto soltanto al quinto set, ha messo le marce alte vincendo sia con Lehecka che con Passaro, per poi avere ragione della solidità di Jack Draper e per poi superare nuovamente il ceco in finale. Fra gli otto di Milano, Nakashima è stato senza dubbio il più solido per tutta la settimana.

Passiamo alle note dolenti. Era una edizione storica per l’Italia, con tre giocatori ai nastri di partenza, ma tutti eliminati ai gironi. La delusione più cocente è quella di Lorenzo Musetti, arrivato a Milano con la palma di favorito, ma con solo una vittoria all’attivo con il taiwanese Tseng. Il tennista di Carrara non è riuscito ad esprimere il suo gioco, arrivando probabilmente troppo stanco all’appuntamento dopo un ottimo periodo tra fine settembre ed ottobre impreziosito dal successo di Napoli e dai quarti di finale a Parigi-Bercy. Soprattutto nella sfida con Jack Draper Lorenzo è stato l’ombra di sé stesso, ma tre giorni storti non annullano gli innegabili progressi da lui fatti nel corso della stagione.

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Passiamo invece a Francesco Passaro e Matteo Arnaldi, che arrivavano sul cemento del PalaLido con l’intenzione di capire più che altro a che punto della loro crescita sono. Con i due finalisti Nakashima che con Lehecka non sono riusciti a fare partita pari, confermando di essere ancora un passo indietro rispetto ai migliori Under 21 del panorama internazionale, ma resterà per sempre nelle loro memorie la lunghissima sfida tra di loro, conclusa con un abbraccio liberatorio dopo il successo del perugino.

Foto: LaPresse