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NASCAR Cup Series, Logano concede il bis inaugurando l’era delle ‘Next Gen’

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Joey Logano ha vinto la NASCAR Cup Series 2022. Il #22 di Penske trionfa per la seconda volta in carriera inaugurando ufficialmente l’era delle ‘Next Gen’, vetture per certi versi storiche che hanno proiettato la nota serie statunitense in una nuova era.

Ford torna a primeggiare, il 32enne nativo di Middletown (Connecticut) riporta Penske sul tetto della Cup Series a distanza di quattro anni dall’ultima affermazione all’Homestead-Miami Speedway. Roger Penske svetta ancora a pochi mesi dalla gioia dell’australiano Will Power nell’IndyCar Series.

Sono stati quattro gli acuti in questo campionato da parte dell’americano, solamente due le affermazioni all’interno dei Playoffs. Il campione 2018 ha in ogni caso meritato il titolo, abile nella finalissima a fare la differenza dalla bandiera verde all’arrivo. Logano ha amministrato al meglio la corsa, abile a respingere ogni possibile attacco da parte della concorrenza. Il nuovo campione ha saputo attaccare al posto giusto e soprattutto nel momento giusto, abile a gestire al meglio i Playoffs ed a qualificarsi con il ‘minimo sforzo’ al ‘Championship 4’ grazie all’acuto nell’opening round del ‘Round of 8’. 

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L’alfiere del ‘Capitano’ si conferma uno dei migliori interpreti di questo format, l’unico ad imporsi per la seconda volta dall’introduzione di questo specifico regolamento a tre anni di distanza da quanto realizzato da Kyle Busch (2015/2019).

Niente da fare per Ross Chastain, #1 di Trackhouse Racing che ha ricevuto una vera e propria benedizione da tutti i fans americani e non solo dopo la clamorosa ‘mossa’ che gli ha permesso di accedere in finale dopo il ‘Round of 8’ di Martinsville. Il sorpasso effettuato contro le barriere del noto short-track che sorge nello Stato della Virtginia, ha proiettato il 29enne nativo di Alva (Florida) in una nuova dimensione, una chance unica per contendersi il titolo.

‘The Watermelon man’, soprannominato in questo modo per il suo caratteristico modo di celebrare ogni successo, ha dato il massimo a Phoenix, unico veramente in grado di impensierire Logano dopo l’uscita di scena di Chase Elliott. Il #9 di Hendrick Motorsports è mancato all’appello nel championship decider, il georgiano ha dovuto cedere il passo dopo un contatto nella ‘Dogleg’ con il già citato Chastain, una situazione difficile da analizzare durante la seconda ripartenza della Final Stage.

Il campione 2020, il migliore al termine della regular season 2022, avrebbe sicuramente dato spettacolo nel finale insieme a Christopher Bell. Nulla da fare anche per il #20 di Gibbs, oltremodo competitivo nei Playoffs e protagonista di una difficile finale per tutta la principale squadra legata a Toyota che milita in NASCAR.

Il 27enne nativo di Norman (Oklahoma), rallentato nel finale da un pit stop lento, ha condiviso con tutta la NASCAR il lutto per la prematura scomparsa di Coy Gibbs, co-proprietario dell’omonima squadra che si è spento nel pomeriggio italiano all’età di 49 anni. Il secondogenito di Joe Gibbs era presente a Phoenix nella serata di sabato per assistere alla prova del figlio Ty, campione della serie e vincitore dell’ultima sfida dell’anno.

Sono tanti i delusi, invece, al termine della NASCAR Cup Series 2022 a partire da Kyle Larson. Quanto mostrato ad Homestead-Miami Speedway nelle scorse settimane è solo un esempio che ha confermato la velocità del californiano che per una serie di vicissitudini non ha potuto lottare per il ‘Round of 8’.

Il #5 dell’Hendrick Motorsports ha saputo in ogni caso difendersi al meglio insieme ad un altro nome pesantissimo come quello di Denny Hamlin che vive i Playoffs come un vero e proprio incubo. Anche quest’anno il #11 di Gibbs ha perso l’occasione di mettere il proprio nome sul campionato, una sorta di maledizione per il tre volte vincitore della Daytona 500 che fino all’ultimo metro dell’Elimination Race di Martinsville aveva virtualmente la chance di contendersi il titolo.

Ad Avondale sono stati tanti gli assenti a partire da altri due veterani come Kevin Harvick (Haas #14) e Kyle Busch (Gibbs #18). Il primo è riuscito a tornare a vincere dopo un lunghissimo digiuno, ma non ha saputo confermarsi nell’imprevedibile format dei Playoffs. Il due volte campione della categoria ha condiviso la sorte con il pluricampione Busch, #18 di Toyota che l’anno prossimo cambierà squadra.

La separazione tra Joe Gibbs, Toyota ed il nativo di Las Vegas ha fatto tremare la categoria, un pilota che aveva bisogno di nuove sfide. RCR non ha perso la chance di avere tra le proprie fila il detentore del record di successi nella Cup Series (60), un risultato che attualmente è condiviso proprio con Harvick.

La Chevy Camaro #8 attende il pilota americano che dopo il casuale successo sullo sterrato di Bristol non ha saputo confermarsi al top di una realtà che dal 2023 perderà un volto noto come Kurt Busch, fratello di Kyle che dopo il crash in quel di Pocono ha deciso di mettere un punto alla sua carriera full-time. Il campione 2004 della Cup Series saluta il 23Xi Racing, team che oltre al confermato Bubba Wallace potrà vantare dalla prossima stagione la presenza di Tyler Reddick.

Nuova esperienza per il due volte campione della NASCAR Xfinity Series che ha dovuto cedere il posto al già citato Kyle, impegnato dalla Daytona 500 del prossimo anno accanto al confermatissimo Austin Dillon #3.

Discreta stagione anche per William Byron (Hendrick #24), Austin Cindric (Penske #2), Chase Briscoe (Haas #14) e Ryan Blaney (Penske #12), protagonista che si è trovato nei Playoffs quasi per caso vista l’uscita di scena prematura del già citato Kurt Busch. Discorso differente per Martin Truex Jr (Gibbs #19), out dalla parte cruciale del campionato dopo una stagione abbastanza complessa.

La NASCAR guarda ora al 2023, una serie in continuo movimento che quest’anno ha visto molti problemi con le nuove auto. Sono state parecchie le critiche, il lavoro da fare è ancora tanto, ma ci sono anche molti aspetti positivi da tenere in considerazione. Sono stati infatti ben 21  i vincitori differenti nelle trentasei prove disputate, un primato incredibile che ha reso la stagione della Cup Series più che mai avvincente.

I responsabili della categoria possono essere contenti del risultato ottenuto anche se vi sono delle situazioni da valutare attentamente come le ripetute problematiche relative alle gomme o allo spettacolo di alcune prove su short-track e road course.

Attendiamo ora con impazienza una nuova stagione in cui sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione sin dalla mitica Daytona 500.

Foto. LaPresse