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MotoGP, la Ducati fece tripletta a Valencia nel 2021. Ma il circuito potrebbe favorire (anche) Quartararo

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Dal 2002 in poi, il sipario sul Motomondiale è quasi sempre calato a Valencia. L’unica eccezione è rappresentata dal 2020, ma in quel caso il calendario fu stravolto in corsa dalla pandemia. Di solito si arriva da queste parti con il titolo già assegnato matematicamente. Invece, quest’anno, il campionato di MotoGP è ancora aperto. Almeno per l’aritmetica, perché Francesco Bagnaia ha 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo. Il francese ha bisogno di un miracolo per sovvertire la situazione, ma le sue possibilità, per quanto esigue, non sono nulle. Vale dunque la pena di analizzare il contesto della gara conclusiva.

L’autodromo, intitolato alla memoria di Ricardo Tormo, è edificato a circa 25 km dal centro della terza città più grande della Spagna. La sua caratteristica principale è quella di essere stato concepito pensando soprattutto agli spettatori. Difatti è stato progettato e completato a fine anni ’90 seguendo i canoni dei “catini” americani. L’obiettivo era quello di creare una sorta di stadio, dove è possibile vedere ogni angolo della pista da qualsiasi tribuna.

Proprio per questo, il tracciato è molto più apprezzato dal pubblico che dai piloti, i quali invece non lo amano affatto. D’altronde, per creare un circuito degno di ospitare appuntamenti di primo piano tenendo in considerazione l’esigenza della visibilità totale, si sono dovuti giocoforza contenere gli spazi. Ne è nata una pista compressa, piena di curve lente e di tratti tortuosi, dove il rettilineo più lungo misura solo 876 metri. La velocità media di percorrenza è una delle più basse del Mondiale.

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In altre parole, è un autodromo che potrebbe dire bene a Yamaha, il cui deficit di potenza non dovrebbe farsi sentire come altrove. In tal senso, il terzo posto di Quartararo a Sepang, contesto meno favorevole alla Casa di Iwata, dimostra come la M1 sia ancora degna dei quartieri nobili delle classifiche. Cionondimeno, Ducati è ormai diventata una all arounder, competitiva in ogni dove. Se le GP22 si sono dimostrate le moto da battere sia a Jerez che ad Assen, ambiti storicamente nemici delle Desmosedici, non si può certo temere Valencia, soprattutto alla luce dell’esito del GP del 2021. Non bisogna dimenticare come l’unica tripletta nella storia della Casa di Borgo Panigale sia arrivata proprio al Ricardo Tormo, esattamente dodici mesi fa, quando Bagnaia vinse davanti a Jorge Martin e Jack Miller.

Foto: MotoGPpress.com