Seguici su

MotoGP

La Ducati realizza una storica doppietta MotoGP-Superbike: creatività e investimenti nell’era Covid

Pubblicato

il

Creatività e investimenti. Oggi è un giorno storico per l’Italia dei motori e per la Ducati. La Casa di Borgo Panigale, per la prima volta nella storia, è riuscita a vincere nello stesso anno nella massima cilindrata del motociclismo mondiale, la MotoGP, e in Superbike, categoria guida delle derivate di serie.

Un successo reso possibile dalle vittorie di Francesco Bagnaia, in top-class, e di Alvaro Bautista sulla Panigale V4R, sfruttando un mezzo di grandissima efficienza tecnologica. Non vi sono dubbi che, oltre alle qualità di guida dimostrate dai centauri in questione, l’azienda acquisita da Audi 10 anni fa sia riuscita a concentrare assai bene investimenti e tecnologia.

Non è un mistero che le Ducati, nelle categorie citate, siano diventate di anno in anno un riferimento tecnico. Uno smacco pesante per marchi storici come quelli giapponesi, pensando a Honda, Yamaha in particolare, capaci di realizzare la citata doppietta nelle stagioni precedenti.

MotoGP, stagione storica per la Ducati: per la prima volta campioni sia nel Motomondiale che in Superbike!

  • Doppietta Honda nel 1989 con Eddie Lawson in 500cc e Fred Merkel in Superbike.
  • Doppietta Honda nel 1997 con Mick Doohan in 500cc e John Kocinski in Superbike.
  • Doppietta Honda nel 2002 con Valentino Rossi in top-class e Colin Edwards in Superbike.
  • Doppietta Yamaha nel 2009 con Valentino Rossi nella classe regina e Ben Spies in Superbike.
  • Doppietta Yamaha nel 2021 con Fabio Quartararo in MotoGP e Toprak Razgatlioglu in Superbike.

 

Ducati è riuscita in questa impresa, mettendo a frutto la genialità dei propri progetti in un’era molto complicata a causa della pandemia Covid-19 e ora condizionata dalla crisi energetica. Da questo punto di vista, il matrimonio italo-tedesco ha dato modo di evolversi in un certo senso, magari abbandonando alcune caratteristiche peculiari della Ducati, ricordando il vecchio telaio a traliccio, e sposando una filosofia sempre più improntata allo sviluppo aerodinamico, affine alla F1.

Se in Giappone gli effetti del Covid hanno forse avuto dei riflessi negativi nella focalizzazione delle risorse nel Motorsport, vedasi uscita di scena di Suzuki al termine di questo 2022 in MotoGP, per la Ducati le cose sono chiaramente andate diversamente.

Foto: LaPresse