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ATP Finals, Novak Djokovic: “Voglio ancora migliorare, non sento la mia fine vicina”

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Tutto facile per Novak Djokovic. Il campione nativo di Belgrado si è sbarazzato in 68′ di gioco del russo Andrey Rublev (n.7 ATP) con il punteggio di 6-4 6-1 nell’incontro valido per il Gruppo Rosso delle ATP Finals. Cinque i giochi concessi dal cinque volte vincitore di questo torneo al russo, come era accaduto l’anno passato (6-3 6-2) sempre a Torino.

Una prestazione autorevole in cui l’asso serbo è riuscito a trovare grande continuità con tutti i colpi, non dando alcuna chance al suo avversario di impensierirlo davvero. Con questo risultato, Djokovic approda alle semifinali, raccogliendo la 43ma vittoria della carriera (singolo match) del Master. Roger Federer è ancora lontano con i suoi 59 centri, ma Nole è pronto a pareggiare i conti con l’elvetico in fatto di trionfi finali (6).

Una delle migliori partite che ho giocato quest’anno, specialmente nel secondo set. È stato un set impeccabile. Ho iniziato bene la partita, ho servito alla grande. Ho fatto diversi punti direttamente con la prima di servizio, mi ha aiutato una superficie così rapida contro un giocatore dinamico e di qualità come Rublev“, ha raccontato in conferenza stampa il serbo (fonte: Ubitennis).

Djokovic ha commentato anche la notizia sulla possibilità di giocare in Australia: “Certamente sono molto felice che ieri sia arrivata questa notizia. È stato un sollievo visto cosa abbiamo passato quest’anno io e le mie persone più care in Australia. Non potevo ricevere notizia migliore durante questo torneo“.

Esperienza nella terra dei canguri che è stata una sorta di antipasto in un 2022 molto particolare per Novak, costretto a saltare altri tornei per la vicenda “vaccino anti-Covid”: “Il vantaggio di non giocare molti tornei è di essere più fresco di quando giochi di più, è logico. Allo stesso tempo è stata una stagione insolita per me: ho saltato due Slam su quattro. Sono molto felice di giocare come negli ultimi mesi e quando non ho giocato avevo più tempo per allenarmi, per esercitarmi. Ho speso molto tempo con il mio allenatore e il mio team sul campo e fuori dal campo per perfezionare il mio gioco“, ha sottolineato in conferenza.

Un pensiero il balcanico l’ha riservato anche a Carlos Alcaraz, che ha chiuso l’anno da n.1 del mondo e sarà premiato stasera a Torino: “La realtà è che lui è il numero 1 e merita di esserlo perché ha vinto uno Slam, ha vinto diverse partite. È un bel volto nuovo per il nostro sport: è un ragazzo simpatico, si allena molto duramente, ha un bel team intorno a lui. Rappresenta sé stesso e il tennis in modo splendido. Per quanto riguarda la mia stagione, è stata una stagione molto insolita ho saltato molti grandi tornei. Ma posso dire di aver imparato molte cose su di me quest’anno, sul mondo in cui vivo e su come si sono comportate alcune persone con me. “Voglio ancora andare avanti, non sento la fine vicina, mi sento bene fisicamente e mentalmente“.

Foto: LaPresse