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MotoGP, tre gare al termine del Mondiale: quali piste favorevoli a Bagnaia e Quartararo

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Sono tre le gare che mancano alla fine del Motomondiale. Due i punti di differenza tra Fabio Quartararo e Francesco Bagnaia. Uno solo il futuro Campione del Mondo. Considerando come il francese e l’italiano siano sostanzialmente alla pari alla vigilia del rush finale, vale la pena di dare un’occhiata alle tappe rimanenti, ognuna in un continente differente.

Il prossimo appuntamento sarà il 16 ottobre a Phillip Island, ultimo tracciato da riscoprire dopo tre anni d’assenza dal calendario. Anche in Australia, come a Motegi e Buriram, non si è mai girato con gli attuali pneumatici. Dopodiché il 23 ottobre si correrà a Sepang, in Malesia, contesto già riassaggiato a febbraio, quando si sono svolti dei test collettivi. Gran finale il 6 novembre a Valencia, autodromo ben conosciuto e nel quale si è corso più volte anche in piena pandemia.

Se qualcuno si stesse chiedendo quali habitat possono favorire Pecco e quali El Diablo, la risposta è semplice. In termini di vantaggio ambientale, si annuncia un 3-0 Ducati. Perché? Semplice, la Desmosedici è un mezzo meccanico indiscutibilmente superiore alla M1. Lo dimostrano i risultati della stagione corrente. La Casa di Borgo Panigale ha ottenuto 11 vittorie con tre piloti diversi, quella di Iwata ha primeggiato 3 volte, sempre con il transalpino ed esclusivamente quando il piemontese ha avuto qualche contrattempo.

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Insomma, parlare di “pista Ducati” o “pista Yamaha” nel 2022 non ha più senso. Sono tutte piste Ducati. D’altronde, se Bagnaia può fare il bello e il cattivo tempo a Jerez o ad Assen, significa che le Rosse a due ruote sovrastano qualsiasi avversaria in ogni dove. Peraltro, non bisogna dimenticare come l’unica tripletta nella storia della Casa di Borgo Panigale sia arrivata proprio a Valencia, nel 2021.

Bisognerà però gestire le condizioni atmosferiche, che si annunciano totalmente diverse nei tre eventi in arrivo. In Australia sarà primavera, con tutti gli annessi e connessi del caso. In Malesia ci troveremo nello stesso ambito di Buriram, caldo bestiale o monsone, tertium non datur. A Valencia, invece, farà verosimilmente freddo (o comunque l’aria sarà marcatamente autunnale). Ducati ha un palese vantaggio meccanico. Sarà il meteo a metterle i bastoni tra le ruote?

Foto: MotoGPpress.com