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MotoGP, il “Ribaltone” all’ultima gara è rarissimo. Francesco Bagnaia può stare tranquillo, Valencia è un pro forma?

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Francesco Bagnaia si presenterà al Gran Premio della Comunità Valenciana con 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo quando ne restano solo 25 sul piatto. Di fatto, potrà limitarsi a non cadere per laurearsi Campione del Mondo di MotoGP. D’altronde, anche nel caso il francese vinca la gara, a Pecco sarà sufficiente concludere 14° per arpionare il titolo. Un autentico pro forma sul piano pragmatico, da espletare però senza commettere errori. L’importante sarà non sbagliare e correre serenamente. Al riguardo, è bene sottolineare un fatto che può rassicurare il venticinquenne piemontese e tutti i suoi tifosi.

Nella classe regina, i “ribaltoni” all’ultima gara sono merce rara. Quella in corso sarà la diciottesima delle settantatre edizioni del Motomondiale a venire decisa nel GP conclusivo. Delle 17 volte in cui due piloti sono arrivati in bagarre per il titolo all’atto finale, in ben 14 casi il successo è stato conquistato dal centauro già davanti in classifica generale. Dunque, dal 1949 al 2021, solo in 3 occasioni chi si è presentato al comando della graduatoria iridata alla partenza dell’epilogo stagionale, si è visto superato da un inseguitore sotto la bandiera a scacchi.

Peraltro, due volte si sono messe di mezzo circostanze esterne. Nel 1992 Mick Doohan stava dominando in lungo e in largo prima di spezzarsi una gamba ad Assen, dovendo disertare quattro gare. Tornò in tempo per le ultime due, nelle quali però scese in pista ancora menomato. A Kyalami l’australiano aveva 2 piccoli punti di vantaggio su Wayne Rainey, al quale fu sufficiente arrivare terzo per scavalcare un avversario in grossa difficoltà fisica, relegato al sesto posto.

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Nel 2015, invece, fu una penalità a mettere i bastoni tra le ruote a Valentino Rossi, costretto a partire dall’ultima fila in seguito alla feroce bagarre con Marc Marquez a Sepang. Il Dottore, arrivato a Valencia a +7 sul compagno di squadra Jorge Lorenzo, rimontò fino al quarto posto, ma dovette inchinarsi al maiorchino, vincitore del GP, “scortato” però proprio da Marquez, deciso a completare la faida innescatasi con il fuoriclasse italiano sin dal contestatissimo epilogo di Assen.

A metà strada fra il 1992 e il 2015 ci fu il 2006. Anche allora fu Valentino Rossi a trovarsi nella spiacevole situazione di vedersi sfuggire il titolo in extremis. In quel caso nessun fattore extra a condizionare il risultato, il Dottore si presentò a Valencia con 8 lunghezze di margine su Nicky Hayden, però sbagliò e si stese. Si rialzò e chiuse 13°, ma grazie alla terza piazza il compianto americano raggiunse il punto più alto della sua carriera.

Insomma, “+2”, “+8”, “+7”. Sono questi i distacchi ribaltati all’ultima gara, ben inferiori al “+23” di cui è forte Bagnaia. Proprio per questo viene da dire di stare tranquilli. Un ribaltone della magnitudine necessaria a Fabio Quartararo per sovvertire la situazione non si è mai verificato nella storia del Motomondiale. I tifosi possono guardare a Valencia con serenità, Pecco può essere conscio di potersi limitare all’ordinaria amministrazione per chiudere il sacco in cui ha già infilato il gatto iridato. C’è solo da legare il laccio, senza distrarsi.

Foto: MotoGPpress.com