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Tennis, perché Roger Federer sarà sempre unico? Geniale nei suoi risultati

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103 tornei vinti, di cui 20 Slam (8 affermazioni a Wimbledon, record), 6 Master, 28 Masters1000 e 25 ATP500; nella classifica di tutti i tempi del tennis maschile, è al secondo posto per numero di settimane complessive come numero uno del ranking ATP (310), dietro solo a Novak Đjokovic (373) ed è stato l’unico tennista della storia ad aver trascorso almeno 200 settimane in ciascuna delle prime tre posizioni della classifica mondiale.

Sono solo alcuni dei tanti numeri che abbiamo visto citati in queste ultime ore, ma sono più utili alla didascalia di Roger Federer. Lo svizzero, ieri, ha annunciato a 41 anni il suo ritiro dopo la Laver Cup del 23-25 settembre a Londra. Un’era che si chiude perché con l’asso elvetico tutti abbiamo goduto non solo di un grande campione, ma di un artista con la racchetta in mano.

Se è vero che Djokovic e Rafa Nadal termineranno davanti alla voce “Slam vinti”, Federer avrà dalla sua qualcosa che lo renderà per sempre unico. L’elvetico, nel suo darsi in campo, è riuscito a creare un connubio che ha i crismi del paradosso, ovvero abbinare il genio con la fame di successo.

Roger, infatti, è stato in grado di conquistare i risultati citati attraverso una serie infinita di magie, fonte di ammirazione del pubblico e miniera di soddisfazioni per lui. Per questo, il suo tennis in campo resterà un marchio attraverso cui riconoscersi e distinguersi dal resto dei competitors.

Di conseguenza, i riconoscimenti che il rossocrociato sta avendo in queste ore si comprendono per il suo essere unico nell’interpretazione che ha dato del gioco, ancor più che degli altisonanti riscontri in carriera. Questo sarà l’aspetto che ci mancherà di più.

VIDEO I 10 COLPI PIU’ BELLI DI ROGER FEDERER

Foto: LaPresse