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Tennis: perché gli americani amano il cemento

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Quando si parla di tennis in America si parla di cemento. I principali tornei negli USA si svolgono su questa superficie. Non solo gli US Open a New York, ma anche gli ATP di Newport, Atalanta, Washington, Cincinnati e San Diego.

Il cemento ha regalato le più grandi emozioni agli americani, i migliori tennisti statunitensi sono sempre riusciti a dare il meglio su questo tipo di campi. Sampras, Agassi, le sorelle Williams, Jimmy Connors, Roddick, McEnroe erano in grado di esprimere il loro miglior tennis quando giocavano in casa.

Quali sono le caratteristiche di un campo in cemento?

I campi in cemento sono perfetti per un gioco veloce, la palla non rimbalza molto, ma il ritmo è piuttosto regolare. I pro di questo tipo di campo è che è facile da costruire e richiede molta meno manutenzione di quelli in terra o erba.

Il downside è che si osservano più infortuni, sia a breve che a lungo termine. 

I problemi fisici legati al gioco su questa superficie colpiscono soprattutto i professionisti. Nadal, si è lamentato più volte del rischio legato ai campi in cemento, nel 2019 dopo il suo ritiro in Australia disse esplicitamente ‘non so cosa succederà in futuro se continueremo a giocare su superfici così dure’.

I tennisti amatoriali invece, solitamente non passano più di 4 ore a settimana sui campi e le possibilità di farsi male possono essere notevolmente ridotte scegliendo una scarpa adatta. Per farsi un’idea di cosa propone il mercato si può consultare decathlon catalogo online 2022.

Perché i campi in cemento sono i preferiti dagli americani?

Il motivo probabilmente è antico. Il boom del tennis in America è arrivato negli anni ‘70 e in questa fase sono comparsi un po’ ovunque campi da tennis. Trattandosi di un progetto su larga scala, il cemento era il più adatto, in quanto meno costoso, inoltre non c’era bisogno di manutenzione.

Tutt’ora i campi duri sono sicuramente i più diffusi negli USA e la maggior parte dei bambini iniziano a praticare questo sport su questo tipo di superficie.

Successivamente i giocatori più promettenti vengono selezionati dai college e si ritrovano ad allenarsi soprattutto su superfici dure.

Un’altra opzione per i giovani di talento negli Stati Uniti, sono le accademie di tennis. Le più conosciute sono: 

  • IMG ACADEMY BOLLETTIERI, con ben 35 campi in cemento esterni, 5 campi indoor e 16 in terra battuta. L’accademia è stata fondata dal più famoso allenatore di tennis, Nick Bollettieri, che ha formato tennisti come Agassi, Becker e Sharapova.
  • SADDLEBROOK TENNIS ACADEMY, che vanta 39 campi su superfici dure;
  • SAVIANO TENNIS ACADEMY, che prepara i suoi allievi su 28 campi in cemento.

 

E’ quindi abbastanza naturale che i tennisti americani si sentano a proprio agio ed esprimano il loro miglior gioco su superfici dure e veloci.

Quale tipologia di gioco si adatta maggiormente ai campi in cemento?

Il cemento si abbina perfettamente a un tennis potente ed esplosivo. I giocatori che riescono a sfruttare meglio le caratteristiche dei campi duri sono quelli con servizio veloce e dritto e rovescio da fondo solidi.

La velocità del campo favorisce gli atleti che prediligono scambi brevi e che sono in grado di chiudere il punto con colpi vincenti profondi o angolati.

Agassi, Serena, Venus, Roddick e Sampras sono i rappresentati migliori di questo tipo di gioco.

Qual è il futuro del cemento in America?

Fino a qualche hanno fa la terra era degli spagnoli e il cemento degli americani, oggi il mondo del tennis sta cambiando creando atleti più completi, capaci di adattarsi ed esprimere il miglior gioco su diverse superfici.

Anche le accademie americane, che all’inizio puntavano a creare tennisti con un gioco molto simile, ora stanno affrontando una fase di rinnovamento, con lo scopo di far emergere nuovi talenti.

Il connubio superfici dure e Stati Uniti, nei prossimi decenni, potrebbe non essere più così profondo. Tuttavia, gli appassionati di questo sport non potranno mai dimenticare i grandi match sul cemento con gli americani protagonisti, come l’indimenticabile quarto di finale di Flushing Meadows del 2001 tra Sampras e Agassi.

Foto: Lapresse