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Tennis, anche Daniil Medvedev colpito dalla “maledizione di New York”. Da 14 anni nessuno vince due US Open di fila!

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Tra le conseguenze della sconfitta patita in nottata da Daniil Medvedev, battuto 7-6, 3-6, 6-3, 6-2 da Nick Kyrgios negli ottavi di finale dello Us Open, vi è anche quella di garantire che per il 14° anno consecutivo il campione in carica dello Slam newyorkese non riesca a confermare il proprio titolo. Si tratta di una sequenza senza precedenti in qualsiasi Major, prolungatasi quindi ulteriormente dopo essere cominciata nel 2009.

Difatti l’ultimo tennista capace di imporsi a New York da detentore del titolo è stato Roger Federer, nell’ormai lontano 2008. All’epoca l’elvetico inanellò la quinta affermazione di fila a Flushing Meadows, battendo Novak Djokovic in semifinale e Andy Murray in finale. Da allora, però, chi ha vinto lo US Open ha sempre dovuto masticare amaro dodici mesi dopo. Ne sa qualcosa proprio lo svizzero, inaspettatamente sconfitto da Juan Martin Del Potro nella finale 2009.

Sempre che il detentore del titolo abbia potuto quantomeno provare a difenderlo. In alcuni casi, la “maledizione” è stata talmente forte da impedire al campione in carica di giocare l’edizione seguente! Al riguardo, ecco i risultati ottenuti dal title holder da quando si è instaurato questa sorta di tabù.
2009: Roger Federer, sconfitto in finale
2010: Juan Martin Del Potro, assente causa infortunio
2011: Rafael Nadal, sconfitto in finale
2012: Novak Djokovic, sconfitto in finale
2013: Andy Murray, eliminato nei quarti
2014: Rafael Nadal, assente causa infortunio
2015: Marin Cilic, eliminato in semifinale
2016: Novak Djokovic, sconfitto in finale
2017: Stan Wawrinka, assente causa infortunio
2018: Rafael Nadal, eliminato in semifinale
2019: Novak Djokovic, eliminato negli ottavi
2020: Rafael Nadal, assente per scelta
2021: Dominic Thiem, assente causa infortunio
2022: Daniil Medvedev, eliminato negli ottavi

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Si tratta di una sequenza eclatante che, come detto, non ha precedenti nell’Era Open. Per trovare qualcosa di simile si deve tornare al periodo dal 1968 al 1979 quando, per 12 anni di fila, il campione in carica non si confermò. All’epoca, però, la dinamica venne favorita dal cambio di superficie (erba fino al 1974, terra dal 1975 al 1977, cemento dal 1978). La “maledizione “ venne spezzata nel 1980 da John McEnroe, che peraltro riuscì nell’impresa vincendo due epiche partite contro Jimmy Connors in semifinale e Björn Borg in finale.

Invece, cosa è successo negli altri Slam?
In Australia, il periodo più lungo senza affermazioni consecutive nell’Era Open è pari a 7 edizioni, verificatosi due volte, dal 1969 al dicembre 1977 e dal 1994 al 2000. I due uomini in grado di interrompere il tabù furono rispettivamente Guillermo Vilas e Andre Agassi.
A Parigi si è arrivati al massimo a 6 anni, quelli dal 1995 al 2000, prima della conferma di Gustavo Kuerten.
A Wimbledon la sequenza più marcata giunge a 7, anche in questo caso capitata in due occasioni. Dal 1987 al 1993 (spezzata da Pete Sampras) e dal 2008 al 2014 (rotta da Novak Djokovic).

Allo US Open, invece, siamo arrivati a 14 anni consecutivi senza un back-to-back, il che significa come questa successione sia doppia rispetto a quella più lunga verificatasi in qualsiasi altro Major da quando il tennis è diventato professionistico! Dunque, chiunque vincerà il torneo 2022, avrà un motivo in più per essere seguito anche nel 2023

Foto: La Presse