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Atletica

‘Saranno Campioni’: Mattia Furlani, il prodigio dell’atletica che sta cancellando i record di Howe

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L’Italia ha scoperto un fenomeno nell’atletica leggera? Probabilmente sì, ma sempre restando con i piedi per terra. Stiamo parlano di Mattia Furlani, vero astro nascente del nostro movimento che sta producendo tantissimi giovani talenti sull’onda dei risultati di Tokyo 2020, dove abbiamo ottenuto lo storico record di 5 ori nella disciplina regina dei Cinque Cerchi.

Mattia Furlani è nato a Marino (Roma) il 7 febbraio 2005. E alto 181 cm e pesa 65 kg, certamente il fisico ideale per i salti in estensione. Mattia è allenato a Rieti da entrambi i genitori: papà Marcello (ex-altista da 2.27 nel 1985) e mamma Khaty Seck, velocista di origini senegalesi. Anche la sorella Erika è una nota saltatrice in alto (vicecampionessa mondiale allieve nel 2013 e bronzo europeo under 23 nel 2017). La sua società di appartenenza è la Studentesca Rieti Milardi, ma da poco è anche entrato a far parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro.

Furlani – che ha alternato l’atletica con il basket, altra sua grande passione, fino ai 13 anni – è stato fin da cadetto un prodigio, spaziando dalla velocità fino al salto in alto. E soltanto da questa stagione ha iniziato a dedicarsi anche al lungo, sfruttando il suo piede esplosivo e le sue lunghe leve. Ma andiamo in ordine.

Al primo anno della categoria cadetti (fino a 16 anni) ha vinto il tricolore nel salto in alto, mentre nel 2020 è riuscito a stabilire il record italiano cadetti nell’alto (2.10) e anche sui 150 metri (distanza spuria) con 16.57 secondi.

Nel 2021, il 17enne ha raggiunto nel salto in alto la finale agli Europei U20 di Tallin, contro atleti più grandi anche di tre anni, saltando 2.15, prima di salire a 2.17 a fine settembre a Brescia e diventare il miglior sedicenne italiano di sempre. Quel salto tuttora costituisce il suo record personale.

In questa stagione matura la sua definitiva esplosione: in una delle sue prime gare in assoluto nel salto in lungo, arriva uno straordinario 7,87 ai campionati italiani allievi di Milano lo scorso 18 giugno, polverizzando il primato Under18 di 7,61 che apparteneva ad Andrew Howe e realizzato 21 anni fa.

Ma è a Gerusalemme (Europei Under 18) dove arrivano le prime medaglie con la casacca azzurra, con lo storico duplice oro nell’alto (con 2,15) e nel lungo, con uno stratosferico 8,04 che ha riscritto il suo record italiano allievi di un mese prima. Con quel balzo il laziale ha sfiorato anche il record italiano della categoria Under20, che appartiene proprio a Howe (8,11). Ma non solo: in termini statistici, l’8,04 di Furlani è la seconda prestazione europea di sempre tra gli Under18, la prima all’aperto. Meglio dell’azzurrino ha fatto soltanto l’ucraino Viktor Kuznyetsov nel 2003 saltando 8,12 indoor. Come premio, la FIDAL lo fa esordire tra i grandi della Diamond League, ottenendo un 7.90 come miglior salto. Un assaggio di quello che verrà…

Ora però viene il momento delle scelte: alto o lungo? Forse dovrà abbandonare la sua specialità preferita (alto) per specializzarsi nel lungo, visto il progresso sensazionale in questa disciplina. I suoi limiti sono ancora inesplorati, se migliora la tecnica e il suo approccio con l’asse di battuta (ancora commette troppi nulli durante le gare). Nei prossimi mesi avremo ulteriori risposte in questo senso.

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘SARANNO CAMPIONI’

Maurizio Contino

Foto: Mateo/Fidal