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MotoGP, inizia l’ultima fase di un Mondiale camaleontico. Bagnaia e Quartararo in un territorio inesplorato

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Se il Mondiale di MotoGP fosse una partita di basket o di football americano, sarebbe appena finito il terzo periodo. D’altronde sono andate in scena 15 gare su 20, pari appunto al 75% del totale. Il dato curioso è che le tre fasi sono esattamente coincise con gruppi di cinque GP, risultando quindi divise equamente sulla distanza complessiva di un 2022 mutaforma.

Il primo tempo, andato da Lusail a Portimao, è stato quello dell’anarchia. Non c’era un padrone, i valori in pista cambiavano di continuo ed erano del tutto imprevedibili, tanto che alcuni piloti passavano dalle stelle alle stalle e viceversa nell’arco di un paio di settimane. Il secondo tempo, durato da Jerez al Sachsenring, è stato quello di Fabio Quartararo. Il francese ha preso il sopravvento su tutti gli avversari, tenendo un rendimento inarrivabile per regolarità e qualità. Il terzo tempo, dipanatosi fra Assen e Alcañiz, ha avuto come protagonista assoluto Francesco Bagnaia, capace di marcare 120 punti su 125 disponibili.

Stiamo per entrare nel periodo decisivo, quello che determinerà il Campione del Mondo. Matematica alla mano, tre uomini possono legittimamente sperare di mettere le mani sul titolo. La somma delle tre fasi partorisce come risultato algebrico Quartararo 211, Bagnaia 201, Espargarò 194. Il trio è racchiuso in 17 lunghezze, ma come abbiamo appena visto la stagione corrente è schizofrenica o quantomeno soggetta a improvvisi sbalzi d’umore.

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La domanda è una sola. L’inerzia del terzo quarto proseguirà anche nell’ultimo? Nel qual caso, non ci sarà più partita, perché il parziale degli ultimi cinque GP dice Bagnaia 120, Espargarò 56, Quartararo 39. Peraltro, da Assen in poi, il francese ha raccolto meno punti anche di Bastianini (63), Viñales (58), Miller (53) e Binder (46). Inutile essere scaramantici, un finale di stagione parente stretto della terza fase consegnerebbe il titolo a Pecco, senza se e senza ma.

Però si è visto quanto in fretta possa girare il vento. Se capitasse ancora? D’altronde stiamo entrando in un territorio largamente inesplorato. Motegi, Buriram e Phillip Island sono contesti dove non si corre dal 2019, quando ancora non c’erano gli attuali pneumatici. A Sepang si è tenuto qualche test a febbraio, ma nulla più. Insomma, non ci sarà da stupirsi se si dovesse arrivare a Valencia con una situazione inattesa. Siamo alla vigilia di un nuovo ciclo, quello decisivo. Che colore assumerà la coda di questo 2022 camaleontico?

MONDIALE MOTOGP (15 GP SU 20)
211 – QUARTARARO Fabio (FRA) [Yamaha]
201 – BAGNAIA Francesco (ITA) [Ducati]
194 – ESPARGARO’ Aleix (ESP) [Aprilia]
163 – BASTIANINI Enea (ITA) [Ducati Gresini]
134 – MILLER Jack (AUS) [Ducati]
133 – ZARCO Johann (FRA) [Ducati Pramac]
128 – BINDER Brad (RSA) [Ktm]
108 – RINS Alex (ESP) [Suzuki]
104 – MARTIN Jorge (ESP) [Ducati Pramac]
104 – VIÑALES Maverick (ESP) [Aprilia]

Foto: MotoGPpress.com