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MotoGP, all-in per Fabio Quartararo a Motegi? Pista favorevole al francese, Bagnaia deve ragionare

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La maxi sessione di prove libere del venerdì del Gran Premio del Giappone ha partorito un esito diverso rispetto alle abitudini recenti. Ducati c’è, eccome. Lo testimonia il fatto che Jack Miller e Francesco Bagnaia siano rispettivamente primo e secondo nella tabella dei tempi. Cionondimeno, Fabio Quartararo è in linea al tandem rosso. Sul giro secco, il francese ha concesso solamente una manciata di millesimi ai due centauri del Factory Team di Borgo Panigale. Dunque, un equilibrio totale al quale si sommano altre dinamiche che meritano di essere approfondite.

Il dato veramente interessante è quello di vedere le altre Yamaha in linea con tante altre Ducati. Franco Morbidelli, per esempio, ha girato a lungo su tempi particolarmente incisivi. Alfine, il romano è scivolato al 16° posto, ma è appena dietro a Enea Bastianini e Jorge Martin. Anche qui, questione di millesimi. Inoltre Darryn Binder ha abbandonato i bassifondi delle classifiche per proporsi vicino alla pancia del gruppo. Il sudafricano si è preso il lusso di tenersi alle spalle Marco Bezzecchi, che per quanto altalenante è stato indiscutibilmente più performante del fratello minore di Brad.

Insomma, sono prove libere, ma viene il sospetto che da queste parti le M1 possano provare a tenere testa alla Desmosedici. Nelle simulazioni di passo-gara non si sono notate grandi differenze e lo stesso Bagnaia in conferenza stampa ha sottolineato come Motegi ricordi Spielberg, ovvero il tracciato dove Quartararo ha fatto meglio dopo la pausa estiva. Il francese è palesemente in affanno nella contesa iridata, dunque ha un gran bisogno di battere un colpo, allo scopo di dare un segnale nell’ottica della rincorsa a un Mondiale sempre più indirizzato verso Borgo Panigale. Tornerà quindi all’attacco come in primavera, se Yamaha glielo consentirà?

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Proprio per questo Pecco deve ragionare. Il più forte, in questo momento, è lui. L’importante è non commettere altri errori dettati dalla foga, come accaduto a inizio stagione (Le Mans e Sachsenring su tutti). In tal senso, ci sono state parecchie gare in cui il venticinquenne piemontese ha gestito situazioni complesse (Silverstone docet), dimostrando di saper vincere anche in maniera diversa dal suo copione preferito, quello della fuga iniziale in stile Jorge Lorenzo.

Se non sbaglia più da qui a fine stagione, Bagnaia ha tutti i crismi per riportare il Mondiale in Italia a 13 anni di distanza dall’ultimo successo di Valentino Rossi. Motegi può essere una tappa delicata. Si vedrà come evolverà il weekend nipponico, soprattutto in termini di meteo. Giove Pluvio potrebbe anche decidere di mandare tutto a carte quarantotto, magari sin dalle qualifiche di sabato.

Foto: Valerio Origo