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Ciclismo

Vuelta a Espana, la rinascita (annunciata) della Spagna. Mas lotta per la vittoria, sboccia Ayuso, Rodriguez da podio

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Dopo la vittoria di Marc Soler sul traguardo di Bilbao nella giornata di ieri, la tappa numero 6 della Vuelta a Espana ha dato uno dei suoi primi verdetti: la Spagna sta tornando. Dopo anni di grande difficoltà, dopo due stagioni in cui non era arrivata neanche una vittoria di tappa in un Grande Giro, i corridori iberici stanno ricominciando a prendersi i palcoscenici più importanti.

A guidare questa rinascita sono i due predestinati Juan Ayuso e Carlos Rodriguez. Il primo, a 20 anni non ancora compiuti, è stato in grado oggi di mettersi alle spalle grandissimi interpreti delle corse a tappe come Primoz Roglic, Jai Hindley e Simon Yates. Il secondo, che di anni ne ha 21, è rimasto con i big e si propone come carta importante anche per il podio.

Non c’erano grossi dubbi sulle qualità dei due sopracitati, ma di certo non avrebbero potuto scegliere un momento migliori di questo per esplodere. Nella stagione in cui Alejandro Valverde, padre spirituale di tutti i ciclisti spagnoli, ha deciso di ritirarsi, con Mikel Landa che continua a promettere senza mantenere, la crescita dei due giovanissimi serve come il pane al movimento iberico.

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La sorpresa più grande della giornata è stata la prestazione di un corridore che sembrava sempre più avviato verso una carriera proprio sulle orme di Mikel Landa. Stiamo parlando di Enric Mas, innegabile talento in salita, ma sempre distante dai migliori, vuoi per le scarse doti a cronometro, vuoi per un atteggiamento sempre conservativo, quasi impaurito.

Oggi invece il 27enne della Movistar ha tenuto le ruote di un Evenepoel scatenato, proponendosi come uno dei candidati anche al successo finale. La Vuelta è ancora molto lunga e tutto può accadere, ma di certo c’è di cosa festeggiare oggi tra gli appassionati spagnoli.

Foto: LaPresse