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Tuffi, Europei 2022: l’Italia dei record punta alla consacrazione internazionale

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Dall’Europa alla conquista del mondo. L’Italia dei tuffi ha appena concluso l’edizione degli Europei più vincente della sua storia, ottenendo dodici medaglie e ben quattro titoli continentali. Un risultato semplicemente eccezionale per il gruppo sotto la guida del CT Oscar Bertone, che ha saputo dare nuova linfa a tutto un settore che aveva patito il grande addio di Tania Cagnotto. E’ una squadra molto giovane, che ha ancora margini di crescita importanti e che ora ha come obiettivo quello di consacrarsi anche fuori dai confini europei, con il traguardo rappresentato da Parigi 2024.

Dopo Tania Cagnotto, l’Italtuffi sembrava essersi un po’ smarrita, ma proprio a Roma potrebbe esserci stato il definitivo passaggio di consegne dalla campionessa bolzanina a Chiara Pellacani. La romana ha conquistato una medaglia per ogni gara disputata, tornando a casa con 2 ori (team event e tre metri), un argento (sincro femminile dai tre metri) e due bronzi (sincro misto dai tre metri e individuale dal metro). 

Soprattutto la gara dai tre metri ha rappresentato la consacrazione per la romana. Una finale semplicemente dominata, una vittoria schiacciante con le avversarie distanziate di quasi venti punti. E’ il primo titolo individuale della carriera, proprio a 19 anni come aveva fatto la grande Tania. Da Londra 2016 a Roma 2022, da Cagnotto a Pellacani, con la giovane stella azzurra che ora vuole prendersi definitivamente il palcoscenico internazionale, dopo aver fatto sognare solo a metà all’ultimo Mondiale (terza in semifinale e poi nona in finale).

E’ stato l’Europeo dei sogni e dei muri abbattuti, come quei 48 lunghissimi anni prima di vedere nuovamente un tuffatore italiano sul gradino più alto dei podio nei tre metri. Ci è riuscito uno straordinario Lorenzo Marsaglia, che proprio come Pellacani si è consacrato nella sua città, nella sua piscina, davanti al suo pubblico. Oro dai tre, argento dal metro e argento nel sincro. Tre medaglie al collo e l’obiettivo ora di puntare ad essere ulteriormente competitivo a livello internazionale, perchè questo Europeo deve essere solo un trampolino di partenza.

Da Marsaglia a Giovanni Tocci il collegamento è facile, visto che insieme costituiscono un sincro di altissimo livello e che devono puntare alla medaglia mondiale ed olimpica. Gli azzurri hanno tutte le qualità e l’esperienza per competere con le migliori coppie al mondo e Parigi 2024 deve per forza essere l’obiettivo finale di un percorso che ha già portato risultati molto importanti.

Anche per Tocci un Europeo da ricordare, con tre medaglie vinte, anche se è mancato il guizzo d’oro. Quello che invece ha avuto l’altra veterana del gruppo insieme al calabrese, Elena Bertocchi. Quasi un miracolo quello della lombarda, che con una schiena a pezzi, ha ottenuto il terzo titolo della carriera dal metro, dimostrandosi ancora la più forte in questa specialità. Nel sincro con Pellacani ha pagato l’infortunio, ma la medaglia è comunque arrivata e, come per Tocci/Marsaglia, anche questa coppia ha davvero un enorme potenziale e potrebbe riportare l’Italia sul podio olimpico come fecero Cagnotto/Dallapè.

Anche dalla piattaforma si sono visti segnali importanti, in particolare con Andreas Sargent Larsen e Sarah Jodoin Di Maria, ragazzi che stanno crescendo anno dopo anno e a cui manca solo una medaglia individuale per spiccare ulteriormente il volo. Tutto questo aspettando anche quel Matteo Santoro che rappresenta un talento cristallino dal trampolino e che finora a livello senior si è solo limitato alle gare del sincro misto. Il futuro è suo, ma questa Italia ha già un solido presente.

FOTO: LaPresse

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