Seguici su

Oltre Cinquecerchi

Scacchi, Olimpiadi 2022: Italia Open sconfitta di misura dalla Germania. Riscatto femminile con il Portogallo

Pubblicato

il

C’è poco da introdurre e molto da dire nella sesta giornata delle Olimpiadi scacchistiche 2022. L’Italia Open è sconfitta per la seconda volta, questa volta dalla valida Germania, ma le è anche mancata una piccola dose di fortuna che avrebbe potuto far bene agli azzurri. Quanto alla femminile, netto il successo sul meno performante Portogallo.

OPEN: ITALIA-GERMANIA 1.5-2.5

Vincent Keymer (2686)-Luca Moroni (2584) 0.5-0.5

Lasciato a riposo per questo turno Daniele Vocaturo, è il Moro a piazzarsi sulla prima scacchiera dell’Italia. Interessante la scelta della linea principale della Semi-Slava, almeno per quello che è il rientro in tale apertura. All’ottava mossa Keymer esce dai terreni più noti; 8. a4 è un tratto tipico del suo compagno di squadra Matthias Bluebaum (qui a riposo). L’azzurro sperimenta 9… dxc4 alla nona, tratto leggermente dubbio, ma non creatore di chissà quali danni. A non comprendere del tutto la posizione, però, sono entrambi i giocatori a inizio mediogioco. Il Bianco ha una forte pressione sulla colonna e dopo la 16a mossa, ma non riesce del tutto a capitalizzare. Si va in un finale patto per la teoria, che si riduce a un Torre e due pedoni contro Torre e tre pedoni che, però, il Nero non può materialmente vincere (e, anzi, è bravo in precedenza a mantenere la calma per continuare a far sì che sia patto). Mezzo punto diviso dopo 69 mosse.

Scacchi, Olimpiadi 2022: Italia Open alla riscossa, travolto l’Uruguay. Donne, che occasione persa con la Danimarca!

Lorenzo Lodici (2553)-Rasmus Svane (2649) 0.5-0.5

Questa partita segna la sconfitta dell’Italia a livello totale, è una delle ultime, se non l’ultima, della giornata a finire, e soprattutto a un certo punto diventa l’incubo degli internauti per i problemi di trasmissione sui vari siti internet specializzati. La variante classica del Gambetto di Donna (raggiunta in parte per trasposizione di mosse) viene seguita da 7. h3 di Lodici, inusuale, ma non unica, cui segue 8. dxc5 e una serie di cambi al centro. Tutti i pezzi vengono scambiati nel giro di 26 mosse, e si entra in un finale che vede 5 pedoni per parte. Si tratta di situazioni sempre difficili da gestire, e difatti il primo a sbagliare, per una questione di spinte e tempi da utilizzare, è Svane alla 31a. Tra mosse uniche e svarioni, si arriva alla 44a, quando Lodici, per far spazio al pedone da promuovere a Donna, gioca g6, ma si allontana dal centro della scacchiera quando, invece, sarebbe stato più conveniente andare in e4. Sta di fatto che il pedone a del Nero e quello f del Bianco vanno insieme a promozione, e di lì ne nasce un finale di Donna, Re e pedone contro Donna e Re di una difficoltà mostruosa, specie se c’è il tempo (pur con i 30″ a mossa di incremento) da dover tenere d’occhio. L’italiano riesce a spingere il pedone g fino alla settima traversa, ma incappa nella triplice ripetizione di posizione e deve accontentarsi del mezzo punto contro un giocatore comunque molto valido.

Liviu-Dieter Nisipeanu (2642)-Francesco Sonis (2543) 1-0

A Sonis sfugge di mano la partita per una distrazione davvero banale, e anche mentre sembrava averla portata dalla sua parte. In una linea comune della Nimzo-Indiana con 4. e3, Nisipeanu gioca la rara 10. Da4, sulla quale inizia una lotta estremamente tagliente in cui il nativo di Brasov, in Romania, passato sotto insegne tedesche nel 2014, di tempo ne spende parecchio. Il Nero si ritrova con un pedone centrale isolato in più, ma, passato il controllo della 40a mossa, alla 43a non vede una risorsa tattica spettacolare da parte del Bianco. Giocando 43… Tfd6, infatti, rende pericolosissimo il raddoppio delle Torri bianche in settima traversa, con l’aggiunta dell’importante pressione posta dalla Donna. Le alternative sono due: prendere un rapido matto o perdere materiale. La terza via è quella che diviene obbligata: l’abbandono dopo 48 tratti.

Sabino Brunello (2520)-Dmitrij Kollars (2648) 0.5-0.5

Si entra in un’assai lunga variante della Spagnola, che in termini di teoria finisce alla 15a mossa. Ottenuta un po’ d’iniziativa, Brunello vede l’ottima 18. Cxe4, ma da qui in avanti, complice anche il tempo che inizia pian piano a stringere, sia lui che il suo avversario non si dimostrano precisissimi. L’italiano si ritrova a poter sfruttare una brutta 30a del Nero, che va a finire in posizione molto passiva, ma non riesce a tenere in mano il vantaggio. Si entra in un finale di Alfiere e tre pedoni contro Cavallo e due pedoni, ma è una posizione patta (a gioco corretto) sotto tutti i punti di vista. Per questo, i due chiudono dopo 67 mosse.

FEMMINILE: ITALIA-PORTOGALLO 3.5-0.5

Filipa Fortuna Pipiras (2139)-Marina Brunello (2341) 0.5-0.5

Come già ieri, la numero 1 italiana esce male dall’apertura, una Benoni con Cavalli bianchi in c3 e d2. Quasi distrutto il lato di Donna, il Bianco organizza un bell’attacco sul lato di Re, reso completamente passivo in poco tempo. Pipiras, però, un problema ce l’ha e si chiama tempo, ed è quello che le impedisce di trovare la continuazione corretta. Del resto, 10 minuti per le ultime 15 mosse, al netto dell’incremento, non sono tanti. Si entra così in un finale di Torre e un pedone contro Cavallo e tre pedoni, che di fatto è patto sia per materiale che per posizione sulla scacchiera. E lo è fin dalla 32a mossa, solo che le due vanno avanti fino alla 70a, forse per la voglia di Brunello di cercare uno spiraglio vincente che non c’è.

Olga Zimina (2340)-Jussara Chaves (1933) 0.5-0.5

Come le due partite che seguono, anche questa finisce prima della quarantesima mossa. In particolare, qui nasce tutto da una struttura che ricorda molto la Slava, anche se di fatto si tratta di un impianto scarsamente utilizzato. Il tema strategico diventa piuttosto semplice, con il Bianco che riesce a offrire sia spazio che opportunità ai propri pezzi, e andando avanti anche la qualità. Finisce tutto in 37 mosse, con la Torre di Zimina in settima traversa contro l’estrema passività di Chaves.

Mariana Sofia Silva (1912)-Tea Gueci (2254) 0-1

La Catalana è la scelta d’apertura per questa partita tra due giocatrici che sono a un decisamente differente livello, almeno per quel che riguarda l’ELO attuale. Fino alla 18a mossa, ad ogni modo, la portoghese regge bene: è vero che i suoi pezzi sono tutti molto legati, ma i pedoni stanno piuttosto bene. Basta un’imprecisione di Torre, però, perché si aprano le porte di un violento attacco del Nero sul lato di Re, con la Donna bianca costretta presto a fare una specie di yo-yo tra h5 e h3, in posizione dove può nuocere poco. Abbandono di Silva che arriva dopo 31 mosse.

Elisa Cassi (1922)-Camila Biscaya Avelino (1863) 1-0

Arriva uno spettacolare scacco matto in mezzo alla scacchiera, e per di più in 34 mosse, in questa partita che mette in mostra tutte le qualità offensive, che possono solo crescere, della giocatrice italiana. Si parte con una scelta non comunissima ai livelli più alti, la Quattro Cavalli, ma che ogni tanto si vede. A livello di qualità non c’è minimamente confronto: Avelino commette diversi errori, tutti ben sfruttati da Cassi che, tra inchiodature e temi tattici di vario genere, di fatto immobilizza la Donna avversaria, per poi portare il Re nero verso il centro della scacchiera e usare la propria Donna per dare matto.

Tra parentesi sono riportati i punteggi ELO dei giocatori.

Sulle altre scacchiere del torneo Open rimane in testa una sola squadra, ed è l’Armenia, che diventa la prima a battere India 2. E lo fa pur se Gukesh sconfigge Sasikiran, guadagnandosi la sesta vittoria su altrettanti incontri. Dettaglio particolare: parliamo di un classe 2006 che sta fornendo una performance ELO di 3329, cioè mostruosa. Alle spalle di India 2 ci sono gli Stati Uniti, con Caruana decisivo nel 2.5-1.5 sull’Iran. India 1 blocca sul 2-2 l’Uzbekistan e Abdusattorov finisce qui la sua striscia di 5 vittorie consecutive, subendo la sconfitta dall’esperto Harikrishna. A titolo curioso, ma non troppo, vale la pena sottolineare come tutte e tre le formazioni indiane siano a quota 10 punti. E due di esse, India 1 e India 3, si sfideranno nel settimo turno, dove l’Italia avrà di fronte, invece, il Portogallo per ripartire dal gruppo delle formazioni a quota 8.

In campo femminile, invece, è India 1 che si va a prendere la leadership. E lo fa rumorosamente, nel senso che il big match con la Georgia finisce 3-1 e Koneru batte Dzagnidze: parliamo di uno dei confronti più quotati del torneo. Azerbaigian e Romania (2-2 con l’Ucraina) inseguono a quota 11, mentre a 10 c’è tutto il blocco dell’Est Europa più qualche aggiunta qui e là. L’Italia è nella zona degli 8 punti e, alla ripresa, troverà di fronte l’Irlanda.

Il torneo olimpico osserverà domani un giorno di riposo; si tornerà alla scacchiera, dunque, venerdì, con Chennai che accoglierà di nuovo gli scacchisti alle usuali 11:30 per un’altra giornata che dirà molto.

TUTTI I RISULTATI DEL 6° TURNO: OPENFEMMINILE

Foto: FIDE / Madelene Belinki