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Calcio

‘Saranno Campioni’: Cher Ndour, il nuovo fenomeno del calcio italiano che il Senegal potrebbe scipparci

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Cher Ndour è il nuovo potenziale fenomeno del calcio italiano. Un talento già affermatosi nelle giovanili azzurre e che lo scorso giugno ha contribuito alla conquista della Youth League (la Champions League dei giovani) con il Benfica portoghese, tra l’altro segnando anche un gol in finale (6-0 al Salisburgo), e diventando il primo italiano della storia ad alzare questo prestigioso trofeo.

18 anni appena compiuti lo scorso 27 luglio, Cher è nato a Brescia da papà senegalese e mamma italiana. E proprio il suo nome di battesimo, nella lingua del Senegal di papà Paco, vuol dire “Uomo Saggio”. Da due anni si è trasferito in Portogallo nelle giovanili del club di Lisbona, che lo ha fatto subito esordire in Serie B diventando il più giovane calciatore di sempre a segnare gol nel medesimo campionato cadetto.

Ndour ha iniziato a giocare a cinque anni, nel San Giacomo (quartiere di Brescia). Dopo alcune stagioni lo ha preso il Brescia ed è rimasto lì sino a 11 anni, avendo anche tra i suoi maestri Giovanni Valenti, “padre calcistico” di Balotelli. Proprio in quell’epoca il Brescia era in un momento societario difficile e dunque è stato acquistato dall’Atalanta che era in grande crescita. Poi, nell’estate del 2020, è arrivata la chiamata del Benfica: l’inizio in Portogallo non è stato facile, ma con il passare dei mesi il ragazzo si è ambientato.

Per il suo ruolo (gioca da mezz’ala) e statura (190 centimetri), il bresciano viene considerato da molti addetti ai lavori come il nuovo Paul Pogba, che da sempre è stato il suo idolo. Anche se è ancora presto per affermare certi paragoni, certamente Ndour ha personalità da vendere, proprio come il centrocampista francese. Prova di questo ne è il numero 10 che porta sulla maglia, ma che non gli pesa affatto dal punto di vista psicologico. Difatti, da quando è arrivato in terra lusitana si è abituato a convivere con la pressione, come quando gli parlavano del record di Joao Felix da battere in Serie B e il fatto che ci sia riuscito parla molto del suo coraggio: forse in Italia non avrebbe mai avuto una simile chance, perchè si fatica a lanciare i giovani del vivaio anche in squadre di categorie inferiori.

Il bresciano è un centrocampista completo, imponente dal punto di vista fisico e bravo sul piano tecnico. Può giocare sia come interno che come playmaker davanti alla difesa, dando però il meglio di sé nel momento in cui può esprimere le sue qualità nella metà campo avversaria. I suoi punti di forza sono spingere tanto per pressare al portatore di palla in zone alte del campo e vestirsi da tipico playmaker che sta sotto la linea virtuale della palla per fungere da schermo difensivo aggiuntivo. Gli aspetti invece da migliorare sono il timing nello stacco dei duelli aerei, dove non eccelle come l’altezza faccia supporre. Inoltre, ha ancora ampi margini di miglioramento sul piano della muscolatura e della cattiveria agonistica, per diventare un talento ancora più splendente.

Bisognerà stare molto attenti, visto che il Senegal (qualificato al mondiale Qatar 2022) ha avviato contatti per incorporare il 18enne nelle proprie nazionali, anche se lui dichiara amore totale verso il Bel Paese e un sogno nel cassetto: giocare il Mondiale del 2026 con l’Italia, dove avrà 22 anni. Purtroppo, fin quando non sarà convocato in Nazionale A (ad oggi ha giocato solo con l’under 18 azzurra), il rischio concreto ci sarà.

LE PUNTATE PRECEDENTI DI SARANNO CAMPIONI

Maurizio Contino

Foto: Lapresse