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Ciclismo, Rachele Barbieri: “Con Villa c’è stata una svolta. Allenarsi con gli uomini aiuta. Per Parigi ci sarà selezione”

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Rachele Barbieri – 25enne di Pavullo nel Frignano in provincia di Modena e appartenente al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro – è l’azzurra che, a Monaco di Baviera, dove si sono disputati i Campionati Europei, ha ottenuto più medaglie. Rachele ha infatti conquistato due ori, nell’omnium e nella madison con la compagna Silvia Zanardi, l’argento nell’inseguimento a squadre (insieme a Paternoster, Zanardi e Guazzini) e il bronzo nella prova in linea alle spalle di Lorena Wiebes ed Elisa Balsamo. Ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con Rachele appena rientrata a casa dalla rassegna continentale.

Rachele, hai realizzato quello che hai fatto?

“In realtà non ancora. Sono felicissima di essere la più medagliata di tutti gli Europei. Credo che nei prossimi giorni avrò il giusto tempo per realizzare il tutto”. 

E’ stata per te una rivincita?

“Sì, sicuramente. Anche l’anno scorso è stata una bella stagione ma iniziare l’anno con una squadra World Tour (la Liv Racing Xstra), l’aver ottenuto dei buoni risultati sia su strada che su pista, è qualcosa di speciale. Il livello di sta alzando per tutte, stiamo diventando forti e molte di noi fanno sia strada che pista, però sono contenta delle gare che sono riuscita a fare e dei risultati che ad oggi ho ottenuto. Sapevo di avere una buona condizione, ma non mi sarei aspettata tutte queste medaglie”.

Hai compiuto un salto di qualità impressionante, soprattutto nella resistenza in gare come omnium e madison. Cosa ti ha portato a questo miglioramento?

“L’opportunità che mi è stata data di correre in una squadra World Tour è stato qualcosa che mi ha permesso di correre molto, con un alto livello e con chilometraggi importanti che mi hanno permesso di migliorare la resistenza. Non mi sento ancora arrivata, ho ancora molto lavoro davanti a me, ma è l’inizio di un bel percorso”.

L’inseguimento a squadre resta la specialità dove pensi di dover lavorare maggiormente?

“Nel quartetto possiamo avere ampi margini di miglioramento, siamo tutte impegnate molto anche con il calendario su strada e quindi abbiamo poco tempo per poterci trovare tutte insieme per allenarci in pista. Sento di aver bisogno di fare ancora esperienza, ma penso che ognuna di noi può dare ancora qualcosa in più al nostro quartetto”.

Sei stata la più medagliata degli Europei tra pista e strada. Sarai una sorta di sorvegliata speciale secondo te?

“Per quanto riguarda le volate direi di sì, e me ne rendo conto già ora. In gruppo la nostra squadra è presa in considerazione ma chiaramente questa è un’arma a doppio taglio perché non sempre riesci a fare quello che vorresti. In pista da una parte spero di essere una sorta di sorvegliata speciale, ma dall’altra no. Ce la metterò tutta per migliorare e spero di poter essere al via del Mondiale di Parigi”.

Quali differenze noti negli allenamenti tra Salvoldi e Villa?

“C’è più unione tra noi ragazze e una bella collaborazione con i ragazzi. Con Marco inoltre c’è una buona comunicazione, io arrivavo dal Giro Donne e dal Tour, Villa mi ha chiesto di andare in ritiro pre-Europeo e ci sono andata volentieri ma è riuscito a capire quali fossero le mie esigenze e quando avevo bisogno di recuperare. Questo penso sia stato il punto di svolta, una buona comunicazione e collaborazione. Inoltre allenarsi con i ragazzi è fondamentale per poter migliorare e questo ci sta aiutando molto anche in vista delle prossime Olimpiadi. Noi donne siamo un bel gruppo, c’è competizione ma allo stesso tempo siamo unite, però i maschi sono fondamentali spesso per calmare le acque in un gruppo composto da tante donne forti”. 

C’è molta concorrenza nel settore femminile in vista delle Olimpiadi. Come vivi questa situazione?

“Ammetto che l’anno scorso non l’ho vissuta bene e credo sia stata la cosa che più mi è pesata. Sono convinta che sarà difficile anche per le prossime Olimpiadi perché siamo in tante forti e quindi il momento delle selezioni prima o poi arriva. Però penso che ci siano modi e modi per affrontare queste situazioni e sarà bello viverla ancora una volta. L’esperienza di Tokyo sicuramente ci aiuterà per affrontare nel migliore dei modi i prossimi Giochi Olimpici”.

Questa concorrenza è il segreto di questi grandi risultati?

“Sì e no. Sapere di avere compagne molto forti ti porta a crescere e quindi ad alzare sempre l’asticella e questo è un grande vantaggio. Allo stesso tempo devi essere brava a scindere le prove singole a quelle del gruppo in cui l’unione fa la differenza. Bisogna saper mediare ma devo dire che siamo brave nel farlo”.

Su strada invece pensi di essere pronta a prenderti delle responsabilità sia con la squadra che con la Nazionale?

“Credo di sì, quest’anno nonostante non me l’aspettassi mi ci sono già ritrovata. Responsabilità che per come sono fatta io mi aiutano a dare quel qualcosa in più, sin da piccola sono molto competitiva e questo penso sia una fortuna. Con la Nazionale quello di quest’anno era il mio primo Europeo Elite e per me è stato un grande onore. Ho cercato di fare quanto mi è stato richiesto e sono felice del risultato che sono riuscita ad ottenere”. 

Hai visto la faccia della francese Copponi dopo che l’hai battuta due volte? Sarà Italia-Francia anche a Parigi?

“Sì, l’ho vista. Italia-Francia a Parigi? Sarebbe bello. A me piace tantissimo lei come ciclista, è un’avversaria difficile. Da temere. Forte anche su strada. Questa volta è andata bene a me e so quanto possa far male conquistare due argenti quando sai di avere una bella condizione. Mi sono complimentata con lei, però sono felice del mio risultato. Italia-Francia è sempre stata una battaglia per gli uomini ma sta iniziando ad esserlo anche per noi”.