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Atletica, Antonio La Torre: “Stano insegna a ragionare, Jacobs è allegro. Tamberi, fatti il regalo di nozze”

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A Ferragosto incominceranno gli Europei 2022 di atletica. L’Italia si presenterà a Monaco con grandi ambizioni, dopo le trionfali Olimpiadi di Tokyo 2020 e dopo i comunque positivi Mondiali di Eugene del mese scorso. Antonio La Torre, Direttore Tecnico della Nazionale, ha incitato i 98 azzurri nel consueto discorso della vigilia: “Non ci possiamo più nascondere, non possiamo tirarci indietro”.

Il Professore ha proseguito:Dopo aver scavallato Eugene, con tutte le sue problematiche, qui inizia il biennio decisivo per l’atletica italiana a meno di 24 mesi dalle Olimpiadi di Parigi. Ognuno è qui per misurare la consapevolezza di sé: per alcuni si tratta di capire se possono stare in un contesto internazionale di alto livello, per altri c’è la possibilità di giocarsela fino in fondo”. Sugli assenti di lusso: “Palmisano, Weir, Sibilio, li sentiamo qui con noi”. 

Un passaggio sui Campioni Olimpici (a livello individuale) che saranno in Baviera: “Massimo Stano sta insegnando a tutti come si ragiona dopo un grande successo : la sua vittoria a Monaco non è scontata, ma la sua testa era già qui un minuto dopo l’oro mondiale in Oregon. Jacobs? Rispetto a Eugene è cambiato il viso, il sorriso, ha l’allegria di poter fare bene: è qui da giorni e abbiamo condiviso con Paolo Camossi la sua partenza anticipata. A Tamberi dico di farsi questo regalo di matrimonio. Ha avuto il Covid dopo Eugene, ma spalle al muro ci sa stare, ha le stimmate del fuoriclasse”.

Antonio La Torre è come sempre estremamente lucido nelle proprie analisi: “Continuerei a volare basso. Se c’è un merito che ci riconosciamo è che non separiamo più l’atletica dei giovani dall’atletica degli adulti, e abbiamo ritrovato compattezza e schiettezza nel gruppo dei tecnici. Anche nel nuoto c’è un modello bello, da studiare, con cui continuare a mantenere scambi e contatti e con una programmazione relativamente più semplice. Io preferisco restare umile e dire che abbiamo ancora tanto da fare”.

Foto: FIDAL