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Wimbledon 2022: Ons Jabeur fa la storia di Tunisia ed è la prima finalista. Battuta Tatjana Maria

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Il senso più bello di questa partita, al di là del risultato finale, è ciò che accade dopo: Ons Jabeur che porta Tatiana Maria al proprio fianco, a ricevere gli applausi del Centre Court. Perché, in fondo, nella storia ci sono tutte e due. L’una, la tunisina, è la prima del suo Paese in finale a Wimbledon, nonché prima araba e nordafricana. L’altra, la tedesca, a 34 anni e con due figli, ha realmente vissuto il momento del suo trionfo personale, quello di un obiettivo mai neanche avvicinato.

I problemi, per la tedesca, arrivano già all’inizio, con un primo game lungo da salvare e due palle break da annullare. Jabeur il vantaggio se lo costruisce nel terzo, trovando il break e mostrando la sua solita, alta qualità di gioco sia da fondo che più vicino alla rete. Maria, sia chiaro, non è da meno e l’ha dimostrato lungo tutto il torneo, ma i suoi attacchi, contro la tunisina, appaiono spesso un po’ in ritardo trovandosi davanti un’avversaria che è un po’ ovunque. La numero 3 del seeding non lascia nulla al caso, trova un secondo break e di seguito il 6-2.

Il secondo parziale comincia su un canovaccio piuttosto simile, ma c’è un leggero cambio di situazione, con qualche errore in più da parte di Jabeur, un innalzamento del livello da parte di un’indomabile Maria e il conseguente break del 3-1 a favore della tedesca. Il tutto dopo che la tunisina era riuscita a sua volta ad avere due chance di allungare anche in questo set. Pur con qualche difficoltà, la tedesca sale sul 4-1, poi ha anche delle chance di restituire il 6-2. Non agguanta quel punteggio, ma alla terza occasione il 6-3 arriva comunque.

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Maria prova a tenere anche a inizio terzo set, ma Jabeur rimette il piede sull’acceleratore e vola via. 2-0, poi un game durissimo che le vale il 4-0. Lei la benzina ce l’ha ancora, l’avversaria non più, e questo fa tutta la differenza, al netto di una qualità di gioco che resta elevata. Certo, la tensione nelle decine di minuti precedenti ha fatto il suo: le due hanno anche un buon rapporto di amicizia, e non certo di facciata. Il 6-1 arriva piuttosto velocemente, anche se ci vuole il secondo match point per mettere fine a un’ora e 43 minuti di confronto e dare inizio all’attesa: chi sarà l’altra finalista, tra la kazaka Elena Rybakina e la rumena Simona Halep?

L’alta tensione la si può notare anche dalla poca efficacia della prima di servizio per entrambe: in campo entra il 49% di quelle servite da Jabeur, per Maria il dato è 55%. 39-30 contro 17-27 il saldo vincenti-errori gratuiti. Per entrambe tanto gioco a rete: i numeri dicono 28/38 per la tunisina, 29/52 per la tedesca, su un totale di 95 punti vinti per l’una e di 78 per l’altra.

Foto: LaPresse