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Ciclismo

Tour de France 2022, Bob Jungels in gruppo anche se positivo al Covid: cos’è cambiato nel regolamento?

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La pandemia del Covid-19 da oltre 2 anni sta condizionando la vita di tutti noi e, di conseguenza, anche il mondo dello sport. Si confidava che il 2022 potesse segnare la parola “fine” a limitazioni e restrizioni da questo punto di vista, ma stiamo vedendo come Wimbledon e altri eventi sportivi, sono nuovamente alle prese con contagi e positività.

Non ne è esente, ovviamente, anche il mondo delle due ruote. Le gare che hanno fatto da antipasto al Tour de France 2022 hanno dovuto convivere, loro malgrado, con casi di Covid-19 che hanno scombinato tutti i piani. Anche la Grande Boucle sta purtroppo affrontando l’argomento, ma i regolamenti sono leggermente cambiati con alcune situazioni particolari. Su tutte quella di Bob Jungels. Andiamo, però, con ordine.

Nei giorni scorsi il mondo del ciclismo ha deciso di modificare il proprio regolamento sull’argomento, entrato in vigore proprio con la corsa a tappe transalpina. Una scelta inevitabile e necessaria, per far fronte ad un clima che si stava facendo pesante all’interno delle squadre partecipanti. Con questo cambio di pagina, tuttavia, abbiamo visto diverse novità, come il fatto che il sopra citato Bob Jungels possa prendere parte al Tour de France nonostante sia risultato positivo a diversi tamponi.

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Come si può spiegare questa possibilità? Il nuovo regolamento non prevede isolamento e esclusione automatica in caso di positività. Il ritiro viene deciso da una commissione formata da tre dottori (il medico della squadra in questione, il medico responsabile per il Covid-19 dell’evento ed il responsabile medico dell’UCI), come spiegato da spaziociclismo, che vota a maggioranza valutando ogni singolo caso in base ad alcune specificità.

Nel caso del lussemburghese della Ag2r la carica virale era molto bassa negli ultimi due tamponi effettuati, per cui, malgrado sia risultato ancora positivo alla vigilia della partenza, non è stato considerato contagioso anche perchè i suoi valori erano in calo. Un discorso differente rispetto a quello di Bryan Coquard (Cofidis), l’ultimo escluso prima del via, i cui valori erano bassi, ma con una tendenza ascendente.

Foto: LaPresse