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Jannik Sinner sesto italiano ai quarti a Wimbledon. Ed è il primo a raggiungerli in tre Slam a meno di 21 anni da Del Potro

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Jannik Sinner ha raggiunto, con i quarti di finale a Wimbledon, una serie di primati e aggiornato diverse voci statistiche di storia del tennis. Il successo sullo spagnolo Carlos Alcaraz lo ha portato a prendersi ancora una volta un posto di primo piano, quello che in pochi gli pronosticavano al primo turno.

In particolare, l’altoatesino è il sesto azzurro ad arrivare ai quarti ai Championships considerando tutte le ere, e naturalmente parlando di singolare maschile. I precedenti: il barone Uberto de Morpurgo nel 1928 (uscì con uno dei Quattro Moschettieri, René Lacoste), Nicola Pietrangeli nel 1955 (perse dal danese Kurt Nielsen) e 1960 (in quest’ultima occasione giunse in semifinale e si divorò la possibilità di battere Rod Laver), Adriano Panatta nel 1979 (l’anno della sciagurata sconfitta contro Pat Du Pré), Davide Sanguinetti nel 1998 (sconfitto dall’olandese Richard Krajicek) e, com’è noto, Matteo Berrettini lo scorso anno (con annessa prima, storica finale azzurra).

Jannik Sinner ai quarti di Wimbledon, come sarebbe la classifica se si assegnassero i punti ATP?

Al femminile ci riuscirono, senza andare oltre, Lucia Valerio (1933, Dorothy Round), Laura Golarsa (1989, Chris Evert; fu sette volte a due punti dal match), Silvia Farina (2003, Kim Clijsters), Francesca Schiavone (2009, Elena Dementieva) e Camila Giorgi (2018, Serena Williams).

Sinner, inoltre, è il più giovane ai quarti dal 2014, quando Nick Kyrgios colse di sorpresa Rafael Nadal quando aveva compiuto da poco 19 anni. Inoltre, era dai tempi di Juan Martin Del Potro che non c’era un giocatore in grado di raggiungere tre quarti Slam a meno di 21 anni; l’argentino ci riuscì nel 2009, e il botto lo fece alla quarta occasione, battendo Roger Federer in finale agli US Open. E c’è un solo giocatore che, finora, si è qualificato ai quarti in due Slam. Si chiama Nadal, e finora di match tra Australian Open, Roland Garros e Wimbledon non ne ha perso nemmeno uno.

Foto: LaPresse