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Ciclismo, Gianni Savio: “Andrea Piccolo diventerà un grande corridore. World Tour? Servono 15 milioni…”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente a Torino il patron della Drone Hopper Androni Giocattoli Gianni Savio, fermo ai box a causa di un’operazione all’anca – è andato tutto bene – e attualmente in clinica (alla Fornaca di Torino, ndr) per effettuare la giusta riabilitazione. Così ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con il “Principe”, inguaribile romantico di questo sport.

Gianni, prima di tutto come stai?

“Compatibilmente con i postumi dell’operazione sto bene, l’intervento è riuscito bene e quindi sono tranquillo. Devo fare molta riabilitazione, sia al mattino che al pomeriggio”.

Quando e come è nata l’idea di ingaggiare Andrea Piccolo?

“E’ nata da un contatto del suo procuratore (Giuseppe Acquadro, ndr) che ha parlato sia con me che con Marco Bellini della possibilità di ingaggiare questo grande talento”.

Cassani qualche anno fa disse che il futuro dell’Italia erano Piccolo e Tiberi. Pensi che Andrea abbia le qualità per diventare un corridore da corse a tappe?

“E’ presto per dirlo. La mia sensazione è che potrà diventare un ottimo corridore da corse a tappe, la certezza è che diventerà un grande finisseur”.

La Drone Hopper per Piccolo può essere l’ambiente giusto per emergere. E’ una squadra la tua che ha lanciato grandi atleti, uno su tutti Bernal, ma ha rilanciato corridori come Cattaneo… Cosa ti aspetti da Piccolo?

“Ho rilanciato Cattaneo ma anche Pellizotti, così come Scarponi. Andrea Piccolo diventerà un grande corridore. Non è facile avere una condizione come la sua al Campionato Italiano dopo essere stato quattro mesi senza correre in seguito alla vicenda della Gazprom. Abbiamo partecipato anche al Sibiu Tour e lui è arrivato sesto nella generale. Ho parlato molto con Andrea e mi è sembrato un ragazzo attento, preparato e scrupoloso”.

C’è qualche corridore che avete messo nel mirino in vista della prossima stagione?

“Al momento no, credo che inizieremo il prossimo mese a valutare le situazioni”.

Nei vostri pensieri c’è l’idea di approdare nel World Tour?

“Con Marco Bellini abbiamo delle trattative in corso però per approdare nel World Tour ci vogliono almeno 15 milioni di euro noi al momento abbiamo poco più di tre milioni. Stiamo lavorando in questa direzione ma non sarà sicuramente nel 2023. Vedremo nel 2024, tutto dipenderà da un paio di trattative importanti che abbiamo in corso. Nulla di definito”.

Che idea ti sei fatto fino ad oggi di questo Tour de France?

“E’ un Tour de France molto interessante come sempre. Tadej Pogacar dimostra di essere un fenomeno stratosferico, ha un equilibrio psico-fisico da grande campione. Ha l’acume tattico, l’accortezza strategica per vincere ogni volta che decide di farlo”. 

Pogacar come Merckx? 

“Aspettiamo a dirlo, non voglio fare dei paragoni, sicuramente è un vero campione”. 

Secondo te è così tanto più alto il livello al Tour rispetto al Giro?

“E’ una domanda difficile. Il livello al Tour non è così più alto rispetto al Giro, ci sono Pogacar e Roglic, corridori che possono fare la differenza. Hindley ha vinto meritatamente il Giro, ma Tadej e Primoz sono superiore a Jai Hindley. Sono due campioni che sono capaci di fare la differenza”.