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Atletica, Mattia Furlani scrive la storia: Campione d’Europa Under 18 nel salto in alto, doppietta d’oro dopo il lungo

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Mattia Furlani ha scritto una stupenda pagina di storia agli Europei Under 18 di atletica leggera, inventandosi una magia ai limiti del surreale e che chiarisce definitivamente il potenziale talento assoluto che il Bel Paese ha scovato. Il laziale ha conquistato la medaglia d’oro nel salto in alto, dopo che due giorni fa aveva trionfato nel salto in lungo grazie a un mirabolante balzo a 8.04 metri (primo italiano a sfondare il muro degli 8 metri da minorenne). Il 17enne ha giganteggiato a Gerusalemme (Israele), diventando il primo a laurearsi Campione d’Europa in entrambe le specialità: un Mr Jump tricolore a tutti gli effetti, che nel prossimo futuro potrà sognare anche tra i grandi.

Se al salto in lungo si è avvicinato con convinzione soltanto da pochi mesi, il salto in alto è la disciplina di famiglia (sua sorella maggiore è Erika e il papà-allenatore è Marcello, che vanta un personale di 2.27) ed è praticata da diverso tempo dal reatino. Mattia Furlani fa suonare l’Inno di Mameli in terra santa al termine di una gara di elevato spessore agonistico, dove si è trovato con le spalle al muro e ha saputo piazzare la zampata decisiva da autentico fuoriclasse. Il nostro portacolori ripercorre le orme dello statunitense JuVaughn Harrison, finalista in entrambe le specialità alle Olimpiadi di Tokyo 2020: Furlani porterà avanti alto e in lungo in contemporanea o sarà costretto a fare una scelta per concentrarsi al meglio su una singola attività?

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Dopo un percorso netto (1.95, 2.04, 2.08, 2.11), l’azzurro si trova in testa. A quota 2.13, però, commette due errori e viene sopravanzato da ben quattro atleti: il cipriota Michalis Christofi, il polacco Jakub Walecki, il greco Andrea Mita e il cipriota Georgios Yiazos. Mattia Furlani deve inventarsi una magia per restare in gioco e supera l’asticella alla terza prova. Al primo tentativo a 2.15 sbagliano tutti, ma al secondo è il nostro portacolori a fare centro e a mettere pressione a tutti gli avversari, che crollano. Spettacolare trionfo italiano, a due centimetri dal personale siglato lo scorso anno a Brescia. C’è poi un tentativo a 2.20, che però non sortisce effetti. Argento a Christofi e Walecki, Gabriele Avagnina ottavo (2.04 alla terza).

Foto: Grana/FIDAL